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​Irex, i buoni risultati del 2013 spingono le “pure renewable”: +12%

where Milano when Lun, 07/04/2014 who redazione

L’exploit è dovuto ai buoni risultati relativi al 2013, registrati dalla maggior parte delle small-mid cap Pure Renewable. Complessivamente, le principali società operanti nelle energie rinnovabili hanno raccolto i frutti delle strategie adottate, grazie soprattutto all’internazionalizzazione e al processo di consolidamento

di Alessandro Marangoni*

I mercati finanziari hanno visto un mese di marzo decisamente positivo, in particolar modo per l’Italia. In Europa, il presidente della Bundesbank ha aperto a manovre espansive da parte della BCE, dando un segnale incoraggiante a tutti i principali mercati del vecchio continente: DAX (+2%), CAC (+2%) e IBEX (+5%) hanno infatti registrato un trend positivo nel mese. Tuttavia, è l’Italia ad aver realizzato la prestazione migliore, con l’indice FTSE All Share che ha segnato un +6%. Il nostro Paese sta attraversando un inizio 2014 positivo sul fronte dei mercati, da un lato per l’effetto del cambio dell’esecutivo, dall’altro per la congiuntura meno negativa del previsto (produzione industriale +1% a Gennaio). Tutto ciò ha indotto maggiori investimenti dall'estero.
Anche l’indice FTSE Oil & Gas è cresciuto a marzo, segnando un +7%. Nonostante le diverse tensioni geopolitiche e la forte dipendenza dell’UE dal gas russo, la possibile esportazione dello shale gas americano sembra aver rassicurato i mercati. Sul fronte del petrolio, l’Aie prevede un ulteriore ribasso dei prezzi, a causa della fine del rigidissimo inverno USA e del costante aumento dell’offerta. Brent e WTI si assestano rispettivamente a 107,75 $/b e 101,50 $/b.
In questo quadro di ritrovata fiducia, l’indice IREX ha realizzato un +12% a marzo. L’exploit è dovuto ai buoni risultati relativi al 2013, registrati dalla maggior parte delle small-mid cap pure renewable.
Falck Renewables ha realizzato un utile netto pari a 15 milioni di euro, al di sopra delle aspettative e in controtendenza rispetto alla perdita di 85,5 milioni del 2012; i ricavi sono aumentati dello 0,5% e i costi totali sono scesi del 9,7%. Alerion ha chiuso il 2013 con un risultato netto pari a 0,4 milioni di euro, rispetto alla perdita di 1,9 milioni del 2012, con 66,5 milioni di ricavi e un indebitamento finanziario ridotto di 45,5 milioni di euro rispetto al 2012. Negativo invece il risultato di ErgyCapital (perdita di esercizio pari a 2,6 milioni di euro), comunque ridotta rispetto al 2012. Anche K.R. Energy ha registrato nell’ultimo anno una perdita pari a 2,8 milioni di euro, a fronte di un aumento dei ricavi che si sono assestati a 10,3 milioni e di una riduzione dell’indebitamento del 20% circa.
Andamento positivo per Kinexia, che prevede un utile sul 2013 pari a 2 milioni di euro, con un incremento del 27% del valore della produzione e un forte aumento della redditività (EBITDA a 21 milioni, +140% rispetto al 2012). È inoltre recente l’accordo con China Energy Conservation and Environmental Protection Group per lo sviluppo congiunto nel business delle rinnovabili, dell’ambiente e dell’efficienza energetica in Cina. Ternienergia ha realizzato un utile netto pari a 6,85 milioni di euro, stabile rispetto al 2012, con una crescita dei ricavi del 2,4%. Frendy Energy ha chiuso il 2013 con un fatturato in crescita del 26%, pari a 1,2 milioni di euro, con un utile netto di 136.639 euro.
Infine il Gruppo Green Power ha registrato nel 2013 ricavi per 52 milioni di euro (+62,5% rispetto al 2012) ed un risultato netto di 2,1 milioni di euro.
Anche il campione nazionale, Enel Green Power, ha realizzato un deciso aumento dell’utile nel 2013, attestatosi a 528 milioni di euro, in crescita del 36,4% rispetto al 2012; l’EBITDA della società pure renewable è di 1,78 miliardi di euro, +9,9% sul 2012.
Complessivamente, le principali società operanti nelle energie rinnovabili hanno raccolto i frutti delle strategie adottate nel 2013, grazie soprattutto all’internazionalizzazione e al processo di consolidamento in atto nel mercato italiano con numerose operazioni di M&A.

*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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Alessandro Marangoni, CEO di Althesys
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