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Ricerca. La Norvegia è prima per pompe di calore e auto elettriche, l’Olanda nel fotovoltaico domestico

where Milano when Mer, 22/11/2023 who roberto

Il Centro Studi di Otovo ha analizzato la penetrazione effettiva di pannelli solari, pompe di calore e veicoli elettrici nella quotidianità delle famiglie europee di 13 Paesi. Italia male tranne che nelle pompe di calore

Quali sono i Paesi che trainanofv-olanda.jpg la rivoluzione delle tecnologie verdi in ambito domestico? E dove si posiziona l’Italia in questo scenario? A queste domande ha cercato di rispondere il Centro Studi di Otovo - azienda norvegese leader in Europa per il fotovoltaico residenziale – che ha analizzato la penetrazione effettiva di pannelli solari, pompe di calore e veicoli elettrici nella quotidianità delle famiglie europee. Sebbene gli standard normativi e le direttive comunitarie mirino a incoraggiare l'uso di soluzioni a basso impatto ambientale, sono evidenti importanti differenze sulla diffusione di queste tecnologie in ciascuno dei 13 Paesi analizzati dalla ricerca (Olanda, Belgio, Svizzera, Austria, Polonia, Germania, Regno Unito, Italia, Portogallo, Svezia, Francia, Spagna e Norvegia).
 
Fotovoltaico residenziale: l’Olanda in testa
Le installazioni di pannelli solari per uso residenziale stanno registrando una crescita costante in tutta Europa, con sempre più famiglie che, sia per risparmiare sui costi energetici, sia per rispondere al desiderio di contribuire positivamente al benessere del Pianeta, scelgono di investire nel solare per la propria casa. Nei 13 paesi Europei analizzati da Otovo, la media delle famiglie con impianti fotovoltaici residenziali è dell’8,5%. A guidare la classifica è l’Olanda (25%), dove già dagli anni ‘90 grandi misure governative hanno sostenuto gli investimenti in energie rinnovabili, creando un clima molto favorevole all’espansione del solare, garantendo tempi di rientro degli investimenti di circa 7 anni, grazie anche a piccoli sussidi e prestiti a basso interesse.  E l’Italia? Nella classifica stilata da Otovo, il nostro Paese si trova al 9° posto, con una percentuale di famiglie che utilizzano impianti fotovoltaici residenziali per l’approvvigionamento energetico della loro casa che si aggira intorno al 5%. Negli ultimi anni l’avanzamento delle tecnologie per la progettazione e la realizzazione di pannelli fotovoltaici ha permesso agli impianti di essere sempre più efficienti, diminuendo la spesa per l’acquisto, aumentando i vantaggi economici e riducendo i tempi di rientro dell’investimento.  Nonostante la crescita costante e la disponibilità di incentivi nazionali, il mercato del fotovoltaico trova nelle normative italiane diverse limitazioni, con differenze sostanziali in ogni regione. Inoltre, se in Paesi come l’Olanda non è necessario richiedere particolari autorizzazioni per l’installazione, nel territorio italiano le norme sulla tutela del patrimonio culturale possono portare a rallentamenti negli iter autorizzativi. Per questo un buon supporto consulenziale e una corretta informazione al cittadino può diventare un elemento determinante per aumentare la penetrazione di questa tecnologia.

Pompe di calore: cresce la diffusione in Europa. Italia al quarto posto
La diffusione delle pompe di calore in Europa è aumentata negli ultimi anni, grazie alla crescente attenzione per la sostenibilità e l'efficienza energetica. I governi e le istituzioni europee promuovono l'adozione di questa tecnologia a basso impatto ambientale attraverso incentivi fiscali e politiche energetiche mirate. Nei 13 paesi Europei analizzati da Otovo, la media delle famiglie con pompe di calore in casa è del 14,5%. La Norvegia da sola registra una percentuale del 70%. La prima pompa di calore in questo Paese è entrata in funzione nel 1978, quando i cittadini furono costretti a cercare un’alternativa per riscaldare le proprie case a causa dell’aumento dei prezzi. Ad oggi, il governo, complice anche il divieto di utilizzo di sistemi come le caldaie a gasolio, ha incentivato in maniera importante la diffusione di questa tecnologia in tutto il Paese.
Per quanto riguarda l'Italia, la penetrazione delle pompe di calore risulta essere tra le più alte in Europa, anche se il potenziale di crescita è ancora molto significativo. Con il 12% delle famiglie che scelgono di installarle nella propria abitazione, il nostro Paese si posiziona al 4º posto nella classifica Europea (a pari merito con la Francia). Il miglioramento e l’evoluzione di queste tecnologie negli anni ha permesso al mercato di offrire agli acquirenti prezzi sempre più competitivi, potendo inoltre contare su incentivi statali come sconti fiscali, contributi economici e agevolazioni finanziarie per l'acquisto e l'installazione di pompe di calore; inoltre, l’installazione combinata di fotovoltaico e pompe di calore garantisce un risparmio pari all'86% sulle bollette. Nonostante ciò, l’espansione di questa tecnologia è bloccata dalla poca consapevolezza del mercato sulle potenzialità, che non si limitano solo all’aspetto ambientale, ma anche di efficientamento energetico e ritorno economico per le famiglie.

Veicoli elettrici: la percentuale europea è del 3,7%
La diffusione di veicoli elettrici nel Continente sta pian piano crescendo e le grandi case automobilistiche stanno già lavorando per adattarsi agli obiettivi EU. Nei 13 paesi Europei analizzati da Otovo, la percentuale dell’intero parco auto alimentato da energia elettrica è del 3,7%. Anche qui la Norvegia registra il maggior numero di veicoli elettrici in utilizzo (24%). Una percentuale nettamente superiore alla media Europea, grazie anche agli incentivi governativi erogati negli ultimi anni. Oltre a questo, la Norvegia ha costruito una rete nazionale di stazioni di ricarica con oltre 24.000 colonnine distribuite in ogni angolo del Paese, promuovendo programmi di finanziamento per l’espansione delle stazioni di ricarica rapida. E l’Italia? La diffusione dei veicoli elettrici in Italia è ben sotto la media europea (0,4%) e tra il tra il 2021 e il 2022 le immatricolazioni sono diminuite del 15%. Uno dei maggiori inibitori per l’acquisto sembra essere l’effettiva diffusione dell'infrastruttura di ricarica. Al contrario della Norvegia, infatti, la nostra rete di ricarica pubblica e privata non è ancora sufficientemente sviluppata e rende l’utilizzo di veicoli elettrici meno conveniente per molte persone, specialmente per chi non vive al Sud o in generale fuori dalle grandi città. Inoltre, non è ancora particolarmente diffusa una vera consapevolezza sui benefici degli EV chargers, data anche la forte tradizione nell'industria automobilistica italiana, con una particolare enfasi sui veicoli alimentati a benzina e diesel che influenzano le scelte di acquisto.
“Nel settore residenziale italiano il percorso di efficientamento procede lentamente, piuttosto in ritardo rispetto agli standard europei e agli obiettivi previsti dalla direttiva Casa Green” - spiega Fabio Stefanini, Regional Manager di Otovo. “D'altro canto la costruzione di case sempre più sostenibili è in crescita, con il 70% degli edifici di nuova generazione in classi energetiche A e B. E questo è un chiaro segnale della volontà degli italiani di andare verso una maggiore efficienza e autoproduzione energetica, incoraggiati non solo da una maggiore consapevolezza ambientale, ma anche da incentivi statali che permettono di accedere più facilmente alle tecnologie green”.

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