Il sì di Draghi alle rinnovabili: ecco perché nell’Ue dobbiamo aiutare l’energia verde
Secondo l’ex premier l’Unione europea, che punta su sussidi alle rinnovabili e rimpiazzo delle materie prime di cui siamo dipendenti, non bisogna ripetere con Cina il problema di dipendenza avuto con la Russia
I Paesi dell’Unione europea devono sostenere con sussidi pubblici le varie industrie per la produzione di energia “pulita”. Lo ha affermato l’ex presidente del consiglio e della Bce, Mario Draghi, durante un dibattito all’istituto Bruegel sul rapporto che ha curato su produttività e la competitività Ue.
La concorrenza della Cina non è alla pari
“Sulle energie pulite le nostre industrie si trovano in una situazione di concorrenza non paritetica con la Cina. E in prospettiva, se vogliamo che il 100% dell’energia venga da fonti rinnovabili e pulite, e se non vogliamo ripetere le situazioni in cui eravamo con la Russia, in cui dipendevamo per la l’energia da qualcuno con cui potevamo diventare nemici, questa è la ragione per sussidiare la produzione di energia verde”, ha detto.
La questione materie prime
L’ex premier fa poi un’altra considerazione. Perché la nostra dipendenza dalla Cina non è soltanto su prodotti finiti, ma anche su materie prime critiche. E per questo credo che dovremmo incoraggiare e promuovere tutte le tecnologie per rimpiazzare queste materie prime con altre materie diverse, su con cui potremmo avere un accesso più facile. Forse esagero – ha concluso Draghi – ma alla luce dell’esperienza che abbiamo con la guerra in Ucraina, voglio essere sicuro che sull’energia non ci ritroviamo nella stessa posizione in cui eravamo tre anni fa”.