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Starace: l’Europa cambi passo sulle rinnovabili

where Bruxelles (Belgio) when Mer, 15/11/2017 who roberto

L’ad di Enel chiede all’Unione europea di alzare al 35% la quota da rinnovabile e chiede più contratti a lungo termine e maggiore efficienza nel domestico

L'Unione europea deve fare un "cambio di passo"francescostarace.jpg sulle rinnovabili, salendo "ad almeno il 35%" della quota dei consumi, puntando quindi non più su incentivi ma su contratti a lungo termine e sullo spostamento sull'elettricità dei trasporti e a una maggiore efficienza dei consumi domestici. Se questo avverrà, allora potranno anche riprendere gli investimenti del settore, dove il fondo Efsi del Piano Juncker potrebbe cominciare a giocare un ruolo. È il messaggio che l'ad di Enel Francesco Starace (nella foto) lancia a Bruxelles parlando con Ansa in occasione della conferenza Ue di alto livello sulla transizione energetica.
Bruxelles deve intraprendere una "maggiore azione nelle rinnovabili", e questo "salendo da 27% ad almeno il 35%", operazione che "si può fare se si considera che ora la tecnologia può spostare sul vettore elettrico molti dei consumi" ora alimentati coi combustibili fossili, ha spiegato Starace. E questo, sottolinea l'ad, "transita dalla chiarezza sullo sviluppo delle rinnovabili con contratti a lungo termine" e "non incentivi" che "la Commissione Ue sta ben inquadrando".
 
Secondo punto, serve "spostare sull'elettricità consumi come quelli dei trasporti" che pesano per circa un quarto delle emissioni di CO2 europee. "La tecnologia c'è, i costi sono scesi, si tratta di fare investimenti infrastrutturali abbordabili" come quello "importante" che sta per esempio facendo Enel in Italia sulle centraline di ricarica per le auto elettriche. Anche "il trasporto pubblico è pronto", ha sottolineato Starace, avvertendo che il "non farlo rischia di far perdere competitività all'Europa, che si troverebbe spiazzata tra dieci anni come è già successo in altri settori".

Terzo punto, "sviluppare di più l'efficienza energetica" negli edifici e nella vita quotidiana, dal riscaldamento alla cucina, per decarbonizzare il più possibile. E questa, per l'ad di Enel, "non è una scommessa" per l'Ue, ma una sicurezza". Soprattutto per far ripartire gli investimenti, dopo la pausa che ha preso il settore dopo quelli "anche sbagliati" del passato e in attesa dei pacchetti sull'energia di Bruxelles. "Il Piano Juncker è stata un po’ un'occasione perduta" per il settore energetico, ma ora, ha concluso Starace, "chiaramente se si riprendesse il passo in questa direzione ecco che ci sarebbe la necessità di attingere a fondi come quello" dell'Efsi.

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