Anche la Cina scommette sulle auto elettriche: accordo tra Tesla e telefonia per stazioni di ricarica
Il gruppo automobilistico ha raggiunto un accordo con l'operatore di servizi telefonici China Unicom per la realizzazione di 400 e-charger in 120 città nei punti vendita gestiti dal gruppo telefonico
La Cina investe sempre più nella ricariche delle auto elettriche. Il gruppo automobilistico Tesla ha raggiunto un accordo con l'operatore di servizi telefonici China Unicom per la realizzazione di 400 e-charger in 120 città nei punti vendita gestiti dal gruppo telefonico e per la realizzazione di venti super-charger outlets in venti città cinesi. L'accordo tra i due gruppi è in linea con la strategia della casa automobilistica di Elon Musk, che ha in programma centinaia di milioni di dollari di investimenti nel Paese per competere con gli altri grandi gruppi stranieri del settore, come Bmw e Daimler. L'interesse cinese verso le auto elettriche in chiave anti-smog è stato più volte manifestato dal governo cinese con agevolazioni e sgravi per chi decide di comprare una vettura verde invece di una normale auto a benzina o diesel, ma finora i risultati sono stati deludenti.
L'ultimo intervento in questo senso risale alla scorsa settimana: da ieri, chiunque acquisti una vettura elettrica avrà diritto all'esenzione dalle tasse che gravano sull'acquisto di un nuovo veicolo, con un risparmio complessivo del 10% sul prezzo finale. La nuova misura riguarda 113 modelli di 20 case automobilistiche, che hanno ricevuto l'approvazione del Ministero per l'Industria e l'Information Technology: 97 sono veicoli interamente elettrici, mentre 16 sono veicoli ibridi, secondo quanto riferisce l'emittente televisiva statale Cctv sul suo sito web. Proprio la mancanza di stazioni di rifornimento per auto elettriche ha costituito uno degli scogli maggiori, fino a oggi. L'espansione del settore mostra una crescita con percentuali altissime, che si tramutano, però, in numeri molto al di sotto delle aspettative di mercato. Byd detiene una quota di mercato di circa il 37% tra i veicoli plug-in e verdi in Cina, secondo i dati relativi a fine luglio scorso con solo 25.900 auto vendute nella prima metà del 2014, contro i 66.000 veicoli interamente elettrici venduti negli Stati Uniti dall'inizio dell'anno alla fine del mese di luglio. Un altro gruppo locale, Kandi, ha segnato un aumento nella produzione a luglio del 631% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a quota 4.035 veicoli prodotti, portando a 17.500 il volume di auto elettriche e ibride prodotte dalla casa automobilistica cinese da inizio 2014. Numeri ancora troppo bassi per raggiungere l'obiettivo delle cinque milioni di vetture elettriche su strada fissato dal governo entro la fine del 2015. Secondo i calcoli più recenti di alcuni analisti cinesi sentiti dalla Cctv l'obiettivo entro il prossimo anno è quello di arrivare a un volume complessivo di produzione e vendite di 500mila veicoli, cifra che potrebbe salire fino a due milioni nel 2020.