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​Biodegradabilità delle bioplastiche in mare, nuove soluzioni

where Roma when Mar, 12/11/2013 who michele

Un nuovo approccio metodologico è stato sviluppato da Novamont in collaborazione con Hydra Institute for Marine Sciences e verrà verificato col progetto Openbio, finanziato dalla Commissione Europea

Nuovi scenari e nuove possibili soluzioni per il tema dell'inquinamento marino.  Un nuovo approccio metodologico sviluppato da Novamont in collaborazione con Hydra Institute for Marine Sciences verrà verificato col progetto Openbio, finanziato dalla Commissione Europea per supportare la ricerca sulla biodegradazione dei materiali rinnovabili; i primi risultati sono stati presentati oggi, in anteprima mondiale, a Ecomondo da Francesco Degli Innocenti, Responsabile Novamont del progetto Openbio. Lo studio della biodegradazione in mare è complicato e oneroso perché le prove "in campo" devono essere compiute da biologi sommozzatori con attrezzature costose e spesso in situazioni ambientali difficili. Il progetto Openbio darà un contributo fondamentale per la standardizzazione e accettazione internazionale dei nuovi
metodi di biodegradazione messi a punto da Novamont e Hydra.
Proprio attraverso questi metodi è stato possibile verificare che il Mater-Bi - la famiglia di bioplastiche Novamont biodegradabili e compostabili utilizzata per produrre sacchetti per la spesa e altri articoli - si decompone per circa il 90% circa in 8 mesi in quei luoghi dell'ambiente marino in cui le plastiche disperse tendono tipicamente ad accumularsi.
"Il fenomeno della plastica in mare ha raggiunto dimensioni gigantesche in tutto il pianeta. I dati che rilasciamo oggi però ci confermano che l'uso di plastiche biodegradabili e compostabili come il Mater-Bi può rappresentare un ulteriore livello di
protezione ambientale", ha commentato Francesco Degli Innocenti. I sacchetti usa e getta per la spesa rappresentano una delle fonti principali dell'inquinamento da plastica dell'ecosistema marino.
"Gli esiti di biodegradazione che annunciamo oggi confermano che per applicazioni ad alto rischio di dispersione in mare, come i sacchetti per la spesa o certi materiali per la pesca che non possono più essere recuperati, le bioplastiche possono diventare un fattore cruciale a favore della protezione ambientale", ha concluso Degli Innocenti.
 
 

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