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È italiana la tecnologia che rende la perforazione petrolifera più sicura

where Piacenza when Mer, 20/10/2021 who roberto

Drillmec rivoluziona il settore grazie a HoD, l’innovativo sistema che annulla il rischio di disastro ecologico

Una tecnologia a basso costo e utilizzabiledrillmec.jpg con qualunque tipo di impianto di perforazione, capace di migliorare le performance e contemporaneamente di aumentare la sicurezza degli impianti, riducendo drasticamente e addirittura annullando il rischio di disastro ecologico e anche quello estremo di perdita di vite umane. HoD - Heart of Drillmec è il nome dell’innovazione brevettata da Drillmec, società piacentina acquisita recentemente dal Gruppo Meil (la più importante realtà indiana del settore delle perforazioni petrolifere e una delle principali al mondo) e rivoluzionerà il settore, rendendo le attività di perforazione più sicure, più rapide e quindi meno costose.
 
Crisi del settore e sicurezza degli impianti
Nonostante da anni si registri infatti un costante calo degli incidenti mortali legati alle attività di drilling, nel 2019, secondo l’ultimo report dell’International Association of Oil&Gas Producers, sono state ancora 25 le vittime nel mondo e centinaia i feriti gravi. E le previsioni non sono positive, senza un intervento in termini di regole più stringenti in materia di sicurezza sul lavoro e ambientale. Il settore vive infatti una crisi ormai consolidata che è iniziata nel 2014 ed è proseguita fino a oggi. Molti impianti di perforazione erano stati costruiti per sostenere gli alti livelli di attività visti storicamente onshore, con una media di circa 85.000 pozzi perforati ogni anno tra il 2000 e il 2014. Dalla crisi dei prezzi del petrolio, iniziata alla fine del 2014, il numero di pozzi perforati si è contratto in modo significativo, con una media di circa 52.000 pozzi all'anno tra il 2015 e il 2019.
 
Come funziona HoD
HoD interviene durante l’attività di perforazione e riduce al minimo il rischio di ingresso di fluido di strato nel pozzo (in gergo tecnico chiamato kick) che se non rilevato in maniera tempestiva e gestito correttamente può sfociare in una erogazione incontrollata del fluido stesso. Quest’ultimo evento, chiamato blow out, rappresenta il più temibile degli incidenti, che può portare a conseguenze gravissime in termini di perdite di vite umane, ambientali ed economiche.
Con l’installazione della tecnologia HoD sugli impianti di perforazione si aumenta in modo sostanziale la sicurezza preventiva, perché elimina la discontinuità operativa del sistema Stop/Start Circulation Drilling, utilizzato da quasi la totalità degli operatori. Questo sistema è caratterizzato da continue fermate e ripartenze della circolazione del fango (Stop&Start delle pompe) per permettere l’aggiunta di ulteriori lunghezze di aste, necessaria per scavare il pozzo sempre più in profondità. Pertanto ogni 27/36 metri di escavazione (range della lunghezza di aste di perforazione, legata al tipo d’impianto), le pompe vengono fermate con il contestuale stop della circolazione del fango, che può durare fino a 10 minuti. Questi 10 minuti di stop a intervalli regolari sono molto delicati, perché è proprio in quel lasso di tempo che si crea discontinuità a fondo pozzo con variazione di pressione, che in certe condizioni e se mal gestita, può causare incidenti gravissimi per le persone e per l’ambiente, con la fuoriuscita incontrollata dei fluidi di strato (detto blow-out).  La tecnologia HoD rappresenta un enorme passo avanti da questo punto di vista perché consente di mantenere la continuità operativa durante la perforazione dei pozzi oil&gas minimizzando notevolmente i rischi e di risolvere in modo agevole e con successo eventuali imprevisti, riducendo praticamente a zero il pericolo del blow-out.
 
“Il tema della sicurezza - sottolinea Simone Trevisani, Amministratore Delegato di Drillmec SpA - è un dei più sentiti nel nostro settore anche perché incide pesantemente sui costi e, in attesa di poter fare a meno completamente degli idrocarburi, sentiamo come un dovere investire continuamente in ricerca e sviluppo per rendere i cantieri i più sostenibili e sicuri possibile, sia per le persone che ci lavorano, sia per quelle che vivono intorno e per l’ambiente naturale che è la nostra più importante risorsa”. “La nostra speranza - aggiunge Trevisani - è che questo tipo di sistemi di sicurezza venga riconosciuto come indispensabile e che a livello istituzionale vengano imposte regole più restrittive per la sicurezza dei cantieri”.

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drillmec
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