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Il mercato delle eco-tecnologie triplicherà nel 2020

where Bruxelles (Belgio) when Mar, 14/05/2013 who matteo

Rapporto Unep: il tetto di 2.200 miliardi di dollari è raggiungibile. Business globale in crescita anche per agricoltura, industria (col boom della Iso 14001) e turismo

Il mercato delle tecnologie pulite e taglia consumi di energia è destinato a triplicarsi, arrivando a quota 2.200 miliardi di dollari entro il 2020 (circa 1.700 miliardi di euro). La stima arriva dall’ultimo rapporto del programma Onu per l’ambiente (Unep), che punta sui paesi in via di sviluppo come catalizzatori di una crescita sostenibile per il Pianeta.
Secondo Achim Steiner, direttore esecutivo dell’Unep, “se vogliamo invertire il declino globale di biodiversità, mitigare i gas a effetto serra, fermare il degrado delle terre e proteggere i nostri mari, allora diventa obbligatorio che il commercio internazionale diventi più sostenibile e contribuisca a tutelare il capitale naturale delle economie nel mondo in via di sviluppo”.
Sei settori analizzati – Sei i settori dell’economia globale nel mirino dell’Unep: agricoltura, pesca, silvicoltura, industria, energie rinnovabili e turismo. Qualche esempio? La produzione di tè, in linea con standard sostenibili, è cresciuta del 2.000% fra 2005 e 2009, mentre il mercato globale di cibo e bevande organiche si stima arrivi a 105 miliardi di dollari per il 2015, rispetto ai 62,9 miliardi del 2011.
Inoltre, i consumatori chiedono più pesce con un certificato di sostenibilità rispetto a quanti ne offra il mercato e anche nel settore industria è boom per i certificati di gestione ambientale: le certificazioni Iso 14001 infatti sono cresciute del 1.500% fra 1999 e 2009.
Quanto alle tecnologie energetiche rinnovabili, dal 1990 la capacità di produzione media da solare fotovoltaico, eolico e biocarburanti è cresciuta ogni anno a livello mondiale rispettivamente del 42%, 25% e 15%. Nel 2010 gli investimenti nelle energie green sono stati di 211 miliardi di dollari, cioè cinque volte quelli del 2004. La metà di questi soldi, spiega l’Unep, sono andati nei paesi in via di sviluppo, che hanno a loro volta aumentato il loro export di apparati per le rinnovabili come pannelli solari, turbine eoliche e scaldabagni solari.

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