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Progetto Enea punta a recuperare le materie prime dai cellulari dismessi

where ​Roma when Mer, 12/01/2022 who roberto

È l'obiettivo del progetto Portent, co-finanziato dalla Regione Lazio. I ricercatori utilizzeranno tecnologie idrometallurgiche, perché garantiscono bassi consumi

Sviluppare un nuovo processo per il recupero-materiali-cellulari.jpgrecupero di materiali e metalli di elevato valore da telefoni cellulari a fine vita in ottica di economia circolare. È questo l'obiettivo del progetto Portent, progetto co-finanziato dalla Regione Lazio con circa 140mila euro attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale e coordinato dal Laboratorio ENEA 'Tecnologie per il Riuso, il Riciclo, il Recupero e la valorizzazione di Rifiuti e Materiali'. Il 2020, si legge in una nota, ha fatto registrare una significativa crescita della raccolta di questa tipologia di rifiuti: a livello nazionale ha oltrepassato le 78mila tonnellate (+7,68% rispetto al 2019), mentre nella Regione Lazio la quota è stata di circa 6mila tonnellate, con un significativo balzo in avanti rispetto alle 2 mila e 400 dell'anno precedente. Tra questi rifiuti, i telefoni cellulari sono sicuramente gli apparecchi elettronici di maggiore interesse per i materiali preziosi e strategici che contengono.

La miniera nel nostro telefono
Una tonnellata di schede elettroniche da telefoni a fine vita contiene in media 276 g di oro, 345 g di argento, 132 kg di rame; se si considerano poi altri componenti, come ad esempio magneti e antenne integrate, l'elenco si allunga con le terre rare (neodimio, praseodimio e disprosio), che possono raggiungere 2,7 kg per tonnellata di smartphone. Per il progetto Portent, i ricercatori ENEA utilizzeranno tecnologie idrometallurgiche (alternative alla pirometallurgia) perché garantiscono bassi consumi energetici (si opera a temperatura ambiente), ridotte emissioni, modularità degli impianti e flessibilità di impiego. Tutte caratteristiche che consentono un agevole processo di up-scaling e facile replicabilità in contesti industriali, senza trascurare gli aspetti di accettabilità sociale di questa tipologia di impianti a livello locale. Non solo: una volta concluso il progetto, i risultati della ricerca saranno trasferiti al tessuto imprenditoriale sia per l'innovazione tecnologica dei processi industriali sia per lo sviluppo di nuove competenze professionali qualificate.

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