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​Clima: le infrastrutture verdi come modello di sviluppo. Gli esempi in Italia

where Milano when Mar, 08/10/2013 who michele

Il tema è stato sviluppato in occasione del convegno su “Infrastrutture verdi e capitale naturale”, in preparazione della Conferenza nazionale sulla biodiversità che si terrà in dicembre

Salvaguardia degli ecosistemi e dei servizi ecosistemici e progettazione integrata del territorio. Progettare e realizzare infrastrutture verdi costituisce un nuovo modello di sviluppo, a cui si legano ricadute cruciali non solo per la mitigazione degli effetti del cambiamento del clima, ma anche per la protezione della biodiversità e per dare impulso ulteriore alla green economy.
Il tema è stato sviluppato con la partecipazione del ministero dell’Ambiente, della Commissione europea e della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile, in occasione del convegno su “Infrastrutture verdi e capitale naturale”, in preparazione della Conferenza nazionale sulla biodiversità che si terrà in dicembre. Le infrastrutture verdi "sono un altro modo di pensare e realizzare infrastrutture sul territorio - spiega una nota - valorizzano le forze biologiche, cioè quei servizi ecosistemici che assicurano il mantenimento e lo sviluppo del sistema naturale dei territori, la biodiversità e il nostro benessere, sotto forma di stabilità, fertilità e produttività dei suoli, mantenimento delle falde idriche, assorbimento del carbonio, reattività agli effetti degli incendi e protezione della salute". In concreto, "le Infrastrutture verdi realizzano reti interconnesse di spazi verdi di cui esistono ormai numerosi ed interessanti esempi in Europa e nel mondo".
L’Ue, nella recente Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici, "ha riconosciuto l’importanza delle infrastrutture verdi per la mitigazione degli effetti derivanti dal cambiamento del clima - prosegue la nota - . L’Italia non si è ancora dotata della propria strategia, ma dovrà necessariamente considerare il ruolo delle infrastrutture verdi, che costituirà anche un volano per la green economy”.
Il convegno sulle Infrastrutture verdi intende presentare esperienze e soluzioni pratiche per stimolare le imprese, il mondo del lavoro e quello della formazione a progettare differentemente gli interventi sul territorio - afferma Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile - con pratiche non solo capaci di dare e conservare ricchezza, ma anche di rilanciare l’occupazione. Proprio per questo motivo, la Fondazione ha aderito con entusiasmo alla richiesta di essere uno dei partner che assiste il Ministero dell’ambiente nella realizzazione della conferenza su La natura dell’Italia, biodiversità e aree protette: la green economy per il rilancio del paese.
Dalla sola rete Natura 2000, ossia solo il 18% del territorio dell’Europa a 27, ricaviamo servizi ecosistemici per un valore economico equivalente da un minimo di 223 ad un massimo di 314 miliardi di euro all’anno.
Ad esempio, l’Autorità di Bacino dell’Arno che ha messo in atto, già dagli anni '90, una serie di interventi per far fronte al regime delle piene, con interventi volti a migliorare la funzionalità o creazione di “casse di espansione” (ad assorbimento dei volumi di acqua in caso di piena) curando, al contempo, la realizzazione e il miglioramento di habitat e microhabitat umidi.
Nell’Anello verde di Mirandola, in provincia di Modena, invece, il piano per l’energia locale punta ad una significativa riduzione dei consumi energetici e mitigazione del cambiamento climatico (20% di riduzione di energia per il 2020) attraverso la creazione di un anello verde intorno alla città, che contribuirà al raffrescamento ed ombreggiamento dell’ambiente urbano e alla cattura della CO2.
 

 
 

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