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La guerra della CO2 – Studio australiano: l’impennata delle emissioni sarebbe basata su un errore di calcolo

where Clayton South (Australia) when Lun, 18/02/2013 who redazione

Secondo gli scienziati del Csiro, i gas serra realmente registrati sono diversi da quelli dichiarati dai paesi. Differenze fino al 7% negli anni Novanta: “La metodologia di calcolo era meno sviluppata”

Le emissioni di gas serra negli anni Novanta potrebbero essere state sottostimate per miliardi di tonnellate, gettando il dubbio sui calcoli matematici alla base del protocollo di Kyoto e offrendo così, potenzialmente, una buona notizia sul tasso di progressione del cambiamento climatico.
Una ricerca internazionale, guidata da scienziati dell’ente australiano di ricerca Csiro (Commonwealth scientific and industrial research organisation – www.csiro.au), ha misurato i cambiamenti reali nella quantità di CO2 che si è accumulata nell’atmosfera, rispetto alla quantità di gas che ciascuna nazione ha detto di aver emesso. E il quadro d’insieme non combacia “come in un puzzle in cui mancano dei pezzi”, avvertono gli esperti. “La spiegazione più semplice è che vi sia stata una sottostima di circa il 7% nel periodo tra il 1990 e il Duemila”, scrive il responsabile della ricerca, Roger Francey, della divisione Meteo e clima del Csiro sulla rivista “Nature climate change”.
Come può essere successo? “La metodologia per calcolare le emissioni nazionali all’epoca era molto meno sviluppata di oggi – osserva Francey – e accurata solo per pochi paesi. Quindi ci siamo affidati molto più di quanto credessimo a delle stime”.
L’assioma degli scienziati è questo: se fosse confermato che le emissioni negli anni Novanta erano più alte, vuol dire che allora non sono aumentate così rapidamente. Anzi, negli ultimi tre decenni sarebbero cresciute entro la fascia media delle previsioni dell’Ipcc, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, anziché subire un’impennata a partire dal 2000.
I cambiamenti “reali” sono basati su oltre vent’anni di osservazioni della stazione atmosferica di Cape Grim, in Tasmania. Che, grazie alla sua remota posizione e all’esposizione ai venti, è tra le più accurate nella misurazione dell’inquinamento atmosferico di base.

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