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Quando la politica s’impegna. Ecco il “burden sharing”: così il Parlamento europeo taglia la CO2

where Strasburgo (Francia) when Lun, 27/03/2023 who roberto

I Paesi Ue dovranno ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra prodotte da trasporti, edilizia e agricoltura. Obiettivi di riduzione nazionali basati su Pil pro capite ed efficacia dei costi

Il Parlamento europeo ha decisogas-serra-atmosfera_0.jpg: i Paesi Ue dovranno ridurre ulteriormente le emissioni di gas serra prodotte da trasporti, edilizia e agricoltura; gli obiettivi di riduzione nazionali sono basati su Pil pro capite e sull’efficacia dei costi. Viene limitata la possibilità di scambio delle emissioni. Più trasparenza: le informazioni sulle azioni nazionali saranno rese pubbliche. Così, con 486 voti favorevoli, 132 contrari e 10 astensioni, il Parlamento ha approvato in via definitiva la revisione del cosiddetto regolamento sulla condivisione degli sforzi (il “burden sharing”), che stabilisce i livelli vincolanti di riduzioni annuali per le emissioni di gas serra per il trasporto su strada, il riscaldamento degli edifici, l'agricoltura, i piccoli impianti industriali e la gestione dei rifiuti per ciascuno Stato membro dell'Ue. Il testo è frutto di un accordo con i governi dell’Ue. Tali settori sono responsabili attualmente per circa il 60% di tutte le emissioni dell'Unione.
 
I dettagli della normativa
Il regolamento sulla condivisione degli sforzi fa parte del pacchetto "Pronti per il 55% nel 2030", che è il piano dell'UE per ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, in linea con la legge europea sul clima. La nuova normativa Ue innalza l'obiettivo di riduzione dei gas serra a livello europeo, da raggiungere entro il 2030, dal 30 al 40% rispetto ai livelli del 2005. Per la prima volta, tutti i Paesi dell'Ue dovranno ridurre le emissioni di gas serra con obiettivi che variano dal 10 al 50%. Gli obiettivi di riduzione di ciascun Paese membro per il 2030 si basano su PIL pro capite ed efficacia dei costi. Ogni anno, gli Stati membri dovranno inoltre garantire di non superare la propria quota annuale di emissioni di gas serra.
 
Flessibilità e trasparenza
La legge mira a conciliare l'esigenza di flessibilità da parte dei Paesi dell'UE per raggiungere i propri obiettivi e la necessità di una transizione giusta e socialmente equa. Per questo motivo, viene limitata la flessibilità prevista dalla normativa precedente, riducendo la quantità di emissioni che gli Stati membri potranno risparmiare da anni precedenti, prendere in prestito da anni futuri e scambiare con altri Stati membri.
Per responsabilizzare gli Stati membri, la Commissione, su richiesta del Parlamento, renderà pubbliche le informazioni sulle azioni a livello nazionale in un formato facilmente accessibile.
 
Il commento
Dopo il voto, la relatrice del Parlamento, Jessica Polfjärd (Ppe, Sv), ha commentato: "Con questa legge compiamo un importante passo avanti nella realizzazione degli obiettivi climatici dell'Ue. Le nuove regole per la riduzione delle emissioni nazionali garantiscono un contributo da parte di tutti gli Stati membri e l'eliminazione delle lacune esistenti. Ciò ci consente di inviare un chiaro segnale che l'Unione europea è determinata a farsi promotrice a livello globale di un'agenda climatica competitiva ed efficiente".
 
Le prossime tappe
Il testo deve ora essere formalmente approvato anche dal Consiglio. Sarà quindi pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'UE per poi entrare in vigore 20 giorni dopo.

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