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​A Brindisi consiglio comunale straordinario sulle centrali elettriche. Si decide in settimana

where Brindisi when Lun, 27/01/2014 who michele

Greenpeace e WWF auspicano che il consiglio comunale possa adottare un piano ambizioso di trasformazione, che porti allo stop di Brindisi Nord e la trasformazione a gas dell’impianto Federico II

Si è riunito a Brindisi in seduta straordinaria il consiglio comunale, per discutere in sessione monotematica il futuro energetico del capoluogo pugliese. Si tratta di un passaggio importante, tanto per la politica locale quanto per quella nazionale e per l’economia del nostro Paese.  Dal territorio brindisino viene il 7-10 per cento della produzione elettrica nazionale.
Greenpeace e WWF esprimono grande interesse per questa discussione (che il 31 gennaio dovrebbe trovare compimento nell’approvazione di un documento di indirizzo) e dichiarano congiuntamente: “La priorità per Brindisi, che ha rappresentato per anni un polo energetico di grande rilievo per il Paese, pagando per ciò un prezzo ambientale e sanitario molto alto, è quella di lasciarsi presto alle spalle la prospettiva del carbone. Nell’ultimo anno, in Italia, la produzione con questa fonte è calata del 18,5 per cento, una quota enorme di generazione erosa dalla contrazione dei consumi e, soprattutto, dalla crescita delle rinnovabili. Nei prossimi anni è ragionevole ritenere che il carbone risulti ancor meno competitivo. Nel frattempo, continuare a sostenere la produzione con questa fonte è solo garanzia di inquinamento e danni alla salute, al clima e all’economia: un modo pessimo per non promuovere ricerca e innovazione, per ostacolare la conversione dell’industria e lo sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali. Per convertire alla sostenibilità il sistema energetico nazionale si può e si deve cominciare anche da Brindisi, con scelte radicali e coraggiose”.
Le due associazioni auspicano che il Consiglio Comunale possa adottare un piano ambizioso di trasformazione profonda del settore energetico di Brindisi. In tal senso, Greenpeace e WWF chiedono che la centrale Brindisi Nord del gruppo A2A-Edipower, un impianto vetusto e inefficiente, nonché estremamente inquinante e già praticamente fermo, venga definitivamente dismessa; e chiedono altresì che si preveda per la centrale Federico II di Enel una immediata e drastica riduzione dei volumi di consumo annuo di carbone (con un tetto di 2,5 milioni di tonnellate, già previsto da una convenzione del 1996 mai applicata) e un piano di conversione dell’impianto a gas.
Greenpeace e WWF ricordano come la centrale Enel sia già stata classificata da uno studio dell’Agenzia Europea per l’Ambiente come l’impianto industriale più inquinante d’Italia (per inquinamento atmosferico); e come diverse ricerche mediche, anche di natura epidemiologica, convergano nel rilevare a Brindisi vistose anomalie nell’incidenza di alcune patologie, specie per quanto riguarda le malformazioni neonatali, correlate a inquinanti che potrebbero essere generati dalla combustione del carbone.
 

 

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Centrale a carbone Brindisi
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