Tutti pazzi per le batterie. Ecco i nuovi via libera ai progetti di accumulo elettrico in Italia
Il ministero dell’Ambiente autorizza sistemi di storage elettrico in Puglia, Campania e Lazio, ma anche Veneto e Friuli Venezia-Giulia. Il mistero del via libera ministeriale che indica potenza dell’impianto, la quale non ha rilevanza per questo genere di impianto, ma non l’energia.
Tra marzo e aprile sono numerose le richieste di autorizzazioni giunte al ministero dell’Ambiente per la realizzazione di impianti di accumulo elettrico. Sono quasi tutte richieste per impianti che sorgeranno al Sud con l’eccezione di due bess nel Triveneto. Nel rilasciare le autorizzazioni, il via libera ministeriale indica solamente potenza dell’impianto, potenza che ha poca rilevanza per questo genere di impianto, ma non raccoglie i dati sulla loro energia. Ma ecco quali sono più nel dettaglio i progetti.
Frosinone e Napoli
Il ministero dell’Ambiente ha autorizzato ad aprile la realizzazione di un impianto di accumulo elettrochimico dell’energia elettrica (bess) della potenza di 65,5 MW nel Comune di Ceprano (Frosinone). Dai dati provenienti dal ministero si apprende in maniera alquanto singolare dell’autorizzazione all’inutile dato sulla potenza (65,5 MW) e non dalla capacità, visto che si sta parlando di un impianto di batterie. La società richiedente l’installazione si chiama RNE7. Autorizzata anche nel napoletano, a Giugliano, la realizzazione di un impianto bess con potenza pari a 100 MW, nel Comune di Giugliano. Protagonista in questo caso la società Npd Italia II sempre con sede a Milano.
Due impianti nel Triveneto
Altro impianto storage, questa volta nel vicentino a Castegnero, dove la società con sede a Milano Atlas Storage 3 vuole costruire un impianto di accumulo elettrochimico della potenza nominale di 25 MW. Dalla stessa azienda giunge la richiesta approvata per la realizzazione di un sistema di immagazzinamento di energia elettrica (bess) sempre di potenza di circa 25 MW nei Comuni di Pasian di Prato (Udine) e Basiliano (Udine) e delle relative opere connesse.
Le autorizzazioni di marzo
Facendo poi riferimento alle autorizzazioni risalenti a marzo, il ministero ha autorizzato una serie di impianti che verranno realizzati tutti al Sud. Tra questi sono segnalati (sempre con l’indicazione della sola potenza) nel comune di Maida, per 30 MW e richiedente Navir; Lucera (Foggia), in località “Palmori”, di potenza pari a 18 MW (SKI B A0); ed Arnone (Caserta) da 90 MW (Ferrovia); Latiano (Brindisi) da 100 MW (Hepv31); Riardo (Caserta) da 99 MW (Storage for the future); Tagliata di Foggia da 50MW (Fenico); San Severo (Foggia) da 25 MW (Myt Apulia Storage 1). Sempre in zona, è stata autorizzato un impianto di accumulo della potenza di 160 MW ubicato nel Comune di Candela (Foggia) da parte di Edison in contiguità all’esistente centrale termoelettrica.