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DDL Concorrenza, i sindacati scrivono ai Senatori contro l’abolizione del mercato tutelato

where Roma when Mar, 07/03/2017 who roberto

Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil parlano di rischio di pesanti aumenti dal 2018

I sindacati delle aziende operanti nell’elettrico Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uilcgil.jpg hanno deciso di schierarsi contro l’abolizione del servizio di maggior tutela per l'offerta di energia elettrica, che oggi garantisce a 20 milioni di consumatori domestici e a 4 milioni di piccole e medie imprese, la fornitura di energia a prezzi  inferiori a quelli del mercato libero, come rilevato dalla stessa  Autorità per l'energia.
Per questo hanno scritto ai gruppo presenti in Senato, nel cui ramo del Parlamento è attualmente in discussione il disegno di legge "Concorrenza" che tratta anche questa revisione.
"Il rischio cui si va incontro - scrivono i  segretari generali Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil, Emilio Miceli,  Carlo De Masi, Paolo Pirani in una lettera inviata a tutti i senatori -  è quello di veder aumentare, per milioni di persone a basso reddito,  il costo dell'energia elettrica, senza che ne possano derivare vantaggi  per questa tipologia più fragile di utenti". "Vi chiediamo - concludono  i tre leader sindacali - di intervenire per orientare al meglio scelte socio-industriali destinate a produrre effetti di lungo periodo su milioni di cittadini e sull'occupazione".
 
 
Ecco la lettera inviata al capogruppo PD al senato Luigi Zanda
 
Egregio Senatore Luigi Zanda
Presidente del Gruppo Parlamentare PD
 
Oggetto: modifiche al Ddl Concorrenza per la fornitura di energia elettrica
 
Egregio Presidente,il Ddl cosiddetto Concorrenza è attualmente all’esame del Senato. Tra le diverse norme in esso contenute vi è l’abolizione del servizio di maggior tutela per l’offerta di energia elettrica, che oggi garantisce a 20 milioni di consumatori domestici e a 4 milioni di PMI, la fornitura di energia a prezzi inferiori a quelli del mercato libero, come rilevato dalla stessa Autorità di Settore.
Il rischio cui si va incontro è quello di vedersi aumentare, per milioni di persone a basso reddito, il costo dell’energia elettrica, senza che ne possano derivare vantaggi per questa tipologia più fragile di utenti.
Si tratta di milioni di consumatori i quali, vale la pena di ricordarlo, sebbene siano decorsi 10 anni dalla completa liberalizzazione del mercato, hanno volontariamente scelto di rimanere al mercato tutelato, evidentemente non soddisfatti da offerte incomprensibili e a prezzi più alti.
Qualora il Disegno di Legge “Concorrenza” fosse approvato senza le opportune modifiche, milioni di consumatori si vedrebbero obbligati ad utilizzare energia elettrica fornita da operatori che, sino ad oggi, non hanno saputo presentare loro offerte vantaggiose.
Coloro i quali non avranno scelto di aderire al libero mercato entro il 1° luglio 2018, si troveranno “affidati”, per quanto a nostra conoscenza, ad un servizio di salvaguardia (tutela simile) gestito dagli operatori che si saranno aggiudicati il servizio tramite gara, programmata dall'AEEGSI. Conseguentemente potrebbero essere adottate politiche di prezzo più alte di quelle attuali.
E’ vero che i singoli clienti potranno successivamente modificare questa situazione, rivolgendosi ad altri operatori del mercato libero, senza tuttavia alcun potere negoziale, singolarmente, con conseguenze facili da prevedere. Si tratta, con tutta evidenza, di una problematica sociale di grandissimo rilievo, come la fornitura di energia elettrica, destinata ad avere un impatto assai significativo sulla vita delle famiglie e delle piccole Imprese, se non adeguatamente gestita e accompagnata, dalle scelte oculate della Politica, del Governo e delle Autorità.
Il rischio evidente è quello di dar vita ad un proliferare di operatori privati, interessati solo agli aspetti finanziari con aumento dei prezzi, diffusione di truffe a danno delle fasce deboli della popolazione e un serrato dumping sociale, senza più la presenza dell’Acquirente Unico come Organismo di garanzia. Interventi legislativi non adeguatamente calibrati sono certamente destinati a produrre una ulteriore riduzione dell’occupazione nel settore elettrico.
Le chiediamo, pertanto, di intervenire per orientare al meglio scelte socio industriali destinate a produrre effetti di lungo periodo su decine di milioni di cittadini italiani e sull’occupazione.
Confidiamo nella sua riconosciuta sensibilità affinché la consapevolezza di tutti suoi Colleghi Senatori produca le modifiche necessarie al provvedimento, coniugando gli interessi della collettività con lo sviluppo e la modernizzazione del mercato elettrico italiano.

immagini
cgil
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