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​Enel annuncia l’abbandono definitivo del progetto di riconversione di Porto Tolle

where Mestre (Venezia) when Lun, 29/09/2014 who redazione

Tutta colpa della crisi della domanda di energia. Enel conferma la volontà di salvaguardare l’occupazione. Esultano gli ambientalisti, si rammaricano sindacati e amministratori locali

Enel “sta valutando nuove alternative per la centrale di Porto Tolle, per la quale è da anni avviato l'iter autorizzativo per la conversione da olio a carbone, ma senza alcuna perdita di occupazione nel sito”. Sono le parole usate dal gruppo in riferimento alle indiscrezioni apparse su alcuni organi di stampa e che sanciscono definitivamente l’addio alla riconversione dell’impianto sul Delta del Po. “A fronte - spiega Enel - dell'evidente cambiamento del contesto energetico e della differente dinamica tra domanda e offerta di energia avvenuti negli ultimi dieci anni - tanto è durato l'iter autorizzativo, peraltro non ancora concluso, per la riconversione della centrale di Porto Tolle -, nuove alternative devono essere esaminate per l'impianto polesano alimentato a olio combustibile”. Enel conferma la volontà di ricercare nuove soluzioni condivise con territorio ed enti locali, nella prospettiva di creare valore e salvaguardare l'occupazione nell'area della centrale.
Entusiasta il fronte “verde”: la rinuncia dell'Enel alla riconversione della centrale di Porto Tolle a carbone “è un'ottima notizia non solo per le associazioni ambientaliste, ma per i cittadini, gli agricoltori, gli imprenditori veneti e romagnoli che hanno sempre visto il progetto come una minaccia per la salute, per l'ambiente e per le attività turistiche e agricole" dicono Legambiente e Wwf, ricordando di aver condotto “fin dall'annuncio del progetto, nel 2005, una battaglia di idee, ma anche legale, atto dopo atto, contro la riconversione, coadiuvati da un gruppo di avvocati competenti e coraggiosi”. La posizione delle associazioni derivava, si legge nella nota, dalla constatazione dei danni “già prodotti dalla centrale precedente, a olio combustibile, e dall'assoluta contrarietà all'uso del carbone di fronte ai danni da prodotti al clima, alla salute e all'ambiente”. Ora si sollecita che l'investimento destinato al carbone del passato a Porto Tolle “sia reindirizzato verso le fonti rinnovabili del futuro: in tal senso, progetti di rinnovabili e di efficienza energetica nell'area dell'ex centrale sarebbero perfettamente in grado di riassorbire i lavoratori della ex centrale a olio combustibile e di assicurare nuova occupazione”.
Di tono assai diverso il commento della Cgil, che attraverso il suo segretario provinciale Fulvio Dal Zio fa sapere che l'Enel non può abbandonare il Polesine e un sito industriale importante come quello di Porto Tolle (Rovigo). “Una decisione del genere era nell'aria - dice riferendosi alla rinuncia alla riconversione della centrale termoelettrica polesana -, avevamo capito che Enel non aveva alcun progetto in tasca nonostante le tante promesse di riqualificare il sito produttivo dando posto a un migliaio di lavoratori”.
Infine, il sindaco di Porto Tolle, Claudio Bellan: “Mi aspettavo questa decisione: non è un fulmine a ciel sereno. Se la centrale fosse stata riconvertita - ha aggiunto il sindaco - avrebbe dato ossigeno al territorio e siamo scontenti perché non si è messo in piedi un piano alternativo. Ho sempre pensato che se fossimo riusciti a far nascere un polo ricerca per l'energia alternativa sarebbe stato meglio, ma in questi anni nessuno si è mosso per farlo”.

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La centrale di Porto Tolle
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