Elettricità

Lo ha rivelato l'ad di Ferrovie dello Stato, Michele Carlo. Nelle prossime settimane l'Autorità per l’energia farà una valutazione della rete

“Stiamo completando la documentazione da inviare all'Autorità per l'Energia elettrica. Pensiamo di completare l'invio, e di ricevere la valutazione della rete dall'Autorità nelle prossime settimane”. Così l'ad di Ferrovie dello Stato, Michele Carlo Elia, a proposito della vendita delle linee di alta tensione a Terna. L'iter della vendita proseguirà - ha detto Elia a margine di un viaggio in Val d'Orcia, in Toscana, del treno storico della Fondazione Fs Italiane -  “sicuramente entro l'anno, non so se entro l'estate”.

Terna investe (con le nostre bollette) - Per acquisire la rete elettrica delle Fs Terna dovrebbe investire circa 1 miliardo di euro, per un prezzo che si aggira intorno ai 110mila euro al chilometro e considerando i circa 9mila chilometri di linea complessivi. L’operazione, agevolata anche dalla presentazione di un emendamento alla legge di Stabilità che favorisce la cessione della rete ferroviaria a Terna, risulta essere piuttosto conveniente per le stesse Ferrovie, perché la rete che consente ai treni di marciare è di elevato standard tecnologico solo nella porzione dell'Alta Velocità (oltre mille chilometri); il resto sente il peso degli anni e, dunque, necessita di interventi i cui costi dall'anno prossimo saranno a carico di Terna, che deve garantire la regolarità del flusso dell'energia elettrica. Un compito che viene remunerato sulla base di parametri stabiliti dall'Authority per l'energia. Il testo impone infatti di calcolare in tempi brevi la Rab (acronimo di Regulatory asset base), ovvero i beni relativi all'attività regolamentata e che pesano sulle nostre bollette come servizi di rete) dell'asset messo in vendita entro fine febbraio. Ergo, quel servizio dovrà essere remunerato passando dalle bollette.