Uno spettro si aggira per il Sudamerica. La Bolivia nazionalizza la distribuzione elettrica di Iberdrola
L’annuncio è stato dal presidente Evo Morales a fine anno e coinvolge nuovamente un’azienda spagnola. Il governo accusa la compagnia iberica di mantenere tariffe troppo alte nelle zone rurali dell’altipiano (tariffe doppie rispetto alla città), dove portare l’elettricità costa di più. L’indennizzo dovrebbe aggirarsi sui 75 milioni di euro
Nuove nazionalizzazioni per l’energia in Bolivia. Il presidente Evo Morales, in occasione degli auguri per il nuovo anno, ha annunciato di aver deciso di rendere pubblica la distribuzione dell’energia elettrica nella capitale. Lo leggiamo su Il Fatto Quotidiano. Verrà quindi nazionalizzata la filiale locale di Iberdrola, impresa spagnola che gestisce la distribuzione elettrica nella zona di La Paz e nell’area mineraria di Oruro. Iberdrola opera in Bolivia attraverso la holding Iberbolivia de Inversiones, di cui possiede il 64%. La compagnia possiede l’89,5% delle azioni di Electropaz, impresa di elettricità di La Paz, nella quale ha partecipazioni anche il Banco Santander.
Il governo l’accusa di mantenere tariffe troppo alte nelle zone rurali dell’altipiano (tariffe doppie rispetto alla città), dove portare l’elettricità costa di più. “Siamo stati obbligati a prendere questa misura – ha detto Morales parlando a Cochabamba, zoccolo duro del sindacalismo a lui fedele,– è l’unica maniera per far sì che le tariffe del servizio siano giuste e la qualità uniforme in tutto il Paese. Abbiamo trattato per quattro mesi con l’impresa, l’abbiamo pregata di assumersi la sua responsabilità sociale come azienda, non l’ha fatto e noi siamo costretti a prendere misure per tutelare il nostro popolo”.
Nei punti strategici della distribuzione di elettricità, a la Paz e a Oruro, sono stati mandati 740 poliziotti.
Gli spagnoli sono ovviamente furiosi. È la seconda nazionalizzazione in otto mesi. A maggio era toccato all’azienda di trasporti Red Eléctrica, anch’essa spagnola, non ancora indennizzata. Ufficialmente l’impresa tace, aspetta di conoscere i dettagli. Ha fatto solo sapere di aspettarsi un indennizzo che “paghi il valore reale dell’azienda”, che potrebbe aggirarsi attorno ai 75 milioni di euro. Di solito le imprese in questi casi sono prudenti. Sanno che puntare i piedi non serve, se non hanno raggiunto un accordo prima dell’esproprio. Per adesso gli spagnoli dicono di voler aspettare i 180 giorni fissati dal decreto perché un esperto, teoricamente indipendente, stabilisca l’ammontare dell’indennizzo.
La prima e più eclatante nazionalizzazione dell’era Morales è stata quella degli idrocarburi, biglietto da visita con cui il leader boliviano si presentò al mondo, il primo grande atto del suo governo nel primo maggio del 2006.