Tetto all’energia a 180€ a MWh: l’annuncio del ministro Pichetto Fratin
Per il titolare del dicastero ambientale si tratta di un valore congruo per evitare eccessivi sbalzi legati anche a speculazioni
“Le preoccupazioni sul fronte dell’energia sono forti, perché meno forniture russe significa che noi dobbiamo ricostituire tutte le riserve di stoccaggi durante l'estate e naturalmente essere pronti per il prossimo inverno. Nella giornata di oggi (ieri per chi legge, ndr) presenterò in Consiglio dei ministri una proposta per la previsione di un tetto al prezzo della produzione delle rinnovabili , un valore congruo per evitare eccessivi sbalzi legati anche a speculazioni, 180 € al Megawattora”. Lo ha dichiarato Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel corso di un evento a Milano presso Fondazione Stelline.
La necessità di un tetto
“L’Italia da sola non è in grado di approvvigionarsi con le proprie risorse - ha proseguito il Ministro -, noi siamo un Paese che solo di gas consuma circa 76 miliardi di metri cubi. Il prelievo nazionale finora è stato di circa 3 miliardi di metri cubi, quindi facciamo leva su accordi internazionali con Algeria e Paesi del Medio Oriente. Ma bisogna mettere un tetto al prezzo dell'energia da fonti rinnovabili, da fonti che naturalmente non hanno un onere eccessivo di costo alla produzione. In questo momento si tratta di affrontare l'emergenza e fare i primi passi per la manovra finanziaria. Sui temi del gas e dell’energia, la prima preoccupazione è l'effetto sulle famiglie e sulle imprese. Naturalmente la questione gas, che significa non solo reperirlo, ma anche fornirlo al sistema ad un prezzo che sia minimamente calmierato. Come abbiamo intenzione di intervenire? Per le famiglie bisogna intervenire sulle bollette - ha aggiunto Pichetto Fratin -, per le imprese bisogna calmierare i prezzi e prevedere un price cap. A livello nazionale, intanto, stiamo lavorando sull’approvvigionamento”. Sulla questione Piombino: “È un sacrificio immediato con l’impegno di non farlo durare più di due/tre anni, ma è essenziale per l’Italia, perché se non abbiamo i 5 miliardi di metri cubi di rigassificazione di Piombino non facciamo il prossimo inverno”.