Effetto Tap. Anche il ministro greco Maniatis sostiene il progetto del gasdotto
Il metano arriverà dai giacimenti di Shah Deniz per diversificare le nostre importazioni; inoltre, una parte del gas naturale della Tap potrebbe rifornire il collegamento fra Grecia e Bulgaria (Igb) e, in futuro, anche essere integrato dal gas greco
La Trans Adriatic Pipeline (Tap) è “un progetto che senza dubbio contribuisce alla sicurezza degli approvvigionamenti europei” e “le quantità che trasporterà sono senz'altro significative per la diversificazione” ma “è necessario lavorare ancora per aumentare le alternative, a beneficio delle famiglie, dell'industria, e in fin dei conti della competitività dell'economia europea”. È quanto dichiara Yiannis Maniatis, ministro dell'Energia greco, in un'intervista.
L’Europa è nel semestre di presidenza della Grecia, e quindi Maniatis è pro-tempore il “ministro europeo dell’Energia”.
“Se le proiezioni sul significativo divario di forniture nei prossimi 20 anni saranno confermate, noi, come Europa, dobbiamo deciderci a esplorare tutte le alternative per quanto riguarda forniture, transito e forme di energia”, ha aggiunto. “Il nostro obiettivo è di sfruttare al meglio il passaggio della Tap attraverso il territorio greco”, ha proseguito Maniatis, “abbiamo già ottenuto di ricevere quantitativi significativi dal consorzio Shah Deniz per il mercato domestico, per diversificare le nostre importazioni; inoltre, una parte del gas naturale della Tap potrebbe rifornire il collegamento fra Grecia e Bulgaria (Igb) e, in futuro, anche essere integrato dal gas greco”.