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I nodi. Val d’Agri, il Tar a favore dell’Eni. Summit al Minambiente

where Potenza when Mar, 02/05/2017 who roberto

Obiettivo prioritario: il massimo grado di sicurezza ambientale del Centro Olio Val d’Agri, presupposto irrinunciabile per la sua riapertura, dopo la sospensione imposta dall’Ente regionale

Sono state pubblicate le motivazioni per cui il Tar della Basilicata hacentro-oli-val-dagri.jpg accolto il ricorso dell’Eni per l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, delle diffide che la Regione gli aveva imposto relativamente all’uso di tre dei quattro serbatoi del Centro oli Val d’Agri di Viggiano (In sigla Cova) e che impedivano di esercire serbatoi privi di doppio fondo, imponendo di fatto l’uso di un solo serbatoio (l’unico ad esserne dotato).
La decisione del Tar - La società petrolifera rilevava che “il Cova, per le sue caratteristiche impiantistiche, prevede l’utilizzo di non meno di due serbatoi quale condizione necessaria al suo corretto funzionamento”.
Per questo motivo l’Eni aveva fatto ricorso al Tar contro la Regione Basilicata, per chiedere che venissero annullate le diffide, ritenendo che il provvedimento, che consentiva l’utilizzo di un solo serbatoio, comportasse il venir meno delle condizioni di sicurezza e di funzionalità indispensabili per una corretta gestione delle operazioni. Di conseguenza, inoltre, l’Eni aveva dovuto anche fermare l’intera attività del Centro Olio Val d’Agri.
Il ricorso, a parere del Tar, è fondato perché coglie la violazione di quanto stabilito dall’art. 29-decies, nn.3 e 6 del dlgs n.152 del 2006. “Tale disposizione, infatti – si legge nelle motivazioni della sentenza del Tar – rimette alle agenzie regionali e provinciali la competenza all’accertamento dell’osservanza, da parte del gestore, delle condizioni dell’autorizzazione integrata ambientale, nonché alla proposizione delle misure da adottare in relazione al caso concreto. Nel caso di specie, diversamente, la Regione Basilicata ha direttamente esercitato il potere di cui all’art. 29-decies, n.9, lett. a), del dlgs n.152 del 2016, senza che negli atti impugnati risulti lo svolgimento di attività istruttorie, di accertamento o di proposta da parte dell’Arpab”.
Il Tar evidenzia, tra l’altro, anche “il difetto di istruttoria e di motivazione dei provvedimenti impugnati”. In particolare, sul serbatoio, senza doppio fondo, per il quale viene imposto il non utilizzo, “senza tuttavia indicare le attività istruttorie e valutative svolte al fine di verificare l’effettivo rischio di fuoriuscite di liquidi”, la nota regionale del 22 marzo 2017, per il Tar, “si è limitata a richiamare “criticità (...) tali da ingenerare incertezze in merito all’integrità del serbatoio in questione, senza dare conto alcuno degli accertamenti svolti dalla deducente”.
Nell’impianto ora lavorano soltanto i tecnici addetti alla manutenzione, mentre i pozzi della val d’Agri, dai quali si estrae il petrolio, sono stati fermati.
L’amministratore delegato dell’Eni, Claudio Descalzi, ha detto “di aver avviato in via cautelativa e proattiva la procedura di sospensione delle attività del Cova” e aveva ribadito che “la società sta realizzando il doppio fondo nei tre serbatoi esistenti che non ne sono ancora dotati, il primo dei quali sarà completato entro la fine di maggio”.
Summit al Minambiente - Inoltre, il Cova di Viggiano è stato al centro di un confronto che si è svolto a Roma, nella sede del ministero dell’Ambiente, tra il ministro Gian Luca Galletti e il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, in vista del tavolo tecnico convocato per il 4 maggio prossimo, per fare il punto sulle misure di emergenza in atto dopo lo sversamento di greggio da uno dei serbatoi dell'impianto, che ha portato la Regione ad adottare delibera di sospensione delle attività del Cova.
Dalle parti è stata condivisa la necessità che il tavolo affronti assieme al tema dell’emergenza, ossia gli interventi immediati - e già in essere - per garantire la tutela dei luoghi e della salute dei cittadini, anche quello della caratterizzazione e bonifica delle aree e dell’innovazione tecnologica dell’impianto. Ministero e Regione, per le rispettive competenze, hanno ribadito il loro impegno ad assicurare la necessaria collaborazione amministrativa e tecnico-scientifica. Hanno partecipato all’incontro i dirigenti competenti del ministero e l’assessore regionale all’Ambiente, Francesco Pietrantuono.

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