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Il petrolio della Basilicata. L’Eni chiede il dissequestro

where San Donato Milanese (Milano) when Lun, 23/05/2016 who michele

La compagnia presenta ricorso in Cassazione e istanza di dissequestro sulla base dell'elaborazione di una nuova possibile soluzione operativa

eniviggianocentrooli.jpgA proposito dell’inchiesta della Procura di Potenza, che il 31 marzo ha portato al sequestro del Centro Olio di Viggiano e al blocco delle attività petrolifere in Basilicata, l’Eni ha presentato ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale di Riesame di Potenza di confermare il sequestro dell'impianto.
In sede di sequestro – ricorda l’Eni – “era stato indicato come possibile l'uso dell'impianto, a condizione che l'acqua estratta non fosse più re-iniettata nel giacimento e fosse modificata la qualifica CER del fluido risultante dal processo produttivo, soluzione che, come già spiegato dalla società, non risultava praticabile dal punto di vista industriale ed era incoerente con il quadro autorizzativo vigente per l'impianto”.
La reiniezione dell'acqua di strato è una best practice internazionale, e la compagnia Eni nelle ultime settimane ha continuato a studiare ipotesi di soluzioni alternative, “individuando la possibilità di apportare una modifica all'impianto in grado di determinare la separazione della produzione di gas da quella di olio e permettere di continuare nella reiezione delle acque di strato, soluzione che non richiede variazioni dell'autorizzazione principale attualmente in essere. Sulla base di questa soluzione, Eni ha presentato anche un'istanza per il dissequestro dell'impianto. Eni auspica che tale soluzione possa essere accolta dalla magistratura per permettere la riapertura dell'impianto, in attesa del giudizio che la società confida potrà chiarire la correttezza del suo operato”.
 
 

immagini
Il centro oli Eni di Viggiano (Basilicata)
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