Centrali in Sardegna, il consiglio regionale: sull’isola costi energetici troppo alti
Chiesto il riconoscimento della specificità della regione di un gap infrastrutturale rispetto al continente
Una delegazione del Consiglio regionale della Sardegna, guidata dal presidente Gianfranco Ganau, si è riunita in settimana negli uffici della Regione, prima di raggiungere i lavoratori dell'Alcoa e i sindacati del Sulcis-Iglesiente davanti alla sede del Mise, dove era in programma una riunione sulla vertenza energetica dell'isola.
Gap infrastrutturale insostenibile - “L'energia resta un tema centrale per la Sardegna”, ha ribadito Ganau. “La mobilitazione del Consiglio regionale punta al riconoscimento, da parte del governo, delle specificità della nostra Regione, che sconta un troppo elevato gap infrastrutturale derivante dalla condizione di insularità e che continua a sostenere un più alto costo dell'energia, a causa della mancanza di approvvigionamento del metano”.
Una soluzione al problema è diventata improcrastinabile, dopo che alla Sardegna è stata negata la proroga dei regimi di “super interrompibilità” e di “essenzialità” per le centrali di Portovesme (Sulcis), Porto Torres (Sassari) e Ottana (Nuoro), col rischio di chiusura degli impianti e drammatiche conseguenze per il futuro delle attività industriali sopravvissute alla crisi e, quindi, per i lavoratori.