Tirreno Power ricorre al Tar per non fermare la produzione della centrale di Vado Ligure
L’azienda ricorre al Tar contro la decisione del ministero dell’Ambiente che impedisce all’impianto di utilizzare olio combustibile con tenore di zolfo fino all’1%, invece che dello 0,3% come prescritto
Tirreno Power ha presentato ricorso al Tar contro una decisione del Ministero dell’Ambiente che ha impedito di fatto all’azienda di riavviare la centrale di Vado Ligure (Sv). Ma cos’è successo di tanto grave da spingere a una decisione così drastica? Il 27 e 29 dicembre - rende noto Tirreno Power - i gruppi VL3 e VL4 della Centrale di Vado Ligure si sono fermati a seguito di un blocco operativo agli impianti di macinazione del carbone per l’elevato contenuto di umidità dovuto alle insistenti piogge.
“Si tratta di normali episodi legati all’attività produttiva della centrale, tuttavia in questo caso - si legge nel comunicato - non è stato possibile un rapido riavvio dei gruppi, poiché il 13 dicembre scorso il Ministero dell’Ambiente ha vietato l’uso di olio combustibile con tenore di zolfo fino all’1% con effetto immediato senza, per altro, neppure definire le modalità attuative conseguenti la decisione presa”. Secondo Tirreno Power, si tratterebbe di un pronunciamento inaspettato in pieno contrasto con quanto già stabilito dal Ministero stesso. “Tale grave e immotivato provvedimento ha come unico effetto quello di impedire nei fatti la continuità produttiva della Centrale e mette a rischio la stessa sostenibilità economica complessiva, causando un blocco produttivo senza alcun beneficio ambientale. È stato chiarito come, anche dal punto di vista ambientale, l’imposizione non comporterebbe alcun miglioramento”.
L’obbligo imposto di un utilizzo di olio con tenore di zolfo a 0,3%, - precisa ancora la nota - “costringe l’azienda a rifornirsi dall‘unico produttore nazionale di tale olio combustibile, in contraddizione con i principi di libera concorrenza. L’azienda al fine di minimizzare i pesanti danni procurati sta predisponendo con la massima urgenza l’adozione di un serbatoio provvisorio”.
Nel corso di una conferenza stampa, i dirigenti hanno precisato che sia con olio allo 0,3%, sia all'1%, dal punto di vista delle emissioni è indifferente. Le emissioni di zolfo sono equivalenti, non c'è nessuna differenza”.