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Apre a Torino Green Pea, il primo centro commerciale green voluto da Oscar Farinetti

where Torino when Gio, 10/12/2020 who roberto

Il primo Green Retail Park, nato dal solco di Eataly, ha oltre 100 partner al suo interno, distribuiti in 15.000 metri quadrati su 5 piani. Denominatore comune: la sostenibilità

Dalle poltrone rivestite di tessutogreen-pea-torino.jpg ottenuto dal riciclaggio dei tendaggi da sole, alle casse stereo fatte di cartone: sono solo due esempi dei prodotti presenti all'interno di Green Pea, il primo Green Retail Park al mondo dedicato al tema del rispetto per le risorse naturali. Nasce a Torino ed è stato ideato da Oscar Farinetti, l'inventore di Eataly. Si tratta di un polo commerciale con oltre 100 partners al suo interno distribuiti su 15.000 metri quadrati per un totale di cinque piani che hanno lo scopo di cambiare il rapporto dei clienti con l’energia, il movimento, la casa, l’abbigliamento e il tempo libero. I temi portanti sono gli stili di vita, la casa, l'abbigliamento, la bellezza e l'ozio, ma tutti legati da un unico comune denominatore che è la sostenibilità. E la sostenibilità è anche la filosofia dell’edificio del Green Pea che è alimentato tramite pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica.
 
La struttura
Una sfera solare di oltre un metro di raggio, un mini pala eolica alta cinque metri, due grandi installazioni a forma di fiore i cui petali si muovono orientandosi verso la luce, e una pavimentazione che crea energia dal passaggio delle persone: l'edificio che dall'8 dicembre a Torino ospita Green Pea, la nuova creatura di Oscar Farinetti che estende la filosofia di Eataly ai prodotti non alimentari, è il manifesto della sostenibilità. Frutto di oltre sei anni di lavoro, di cui due di cantiere, Green Pea è stato progettato, come il primo Eataly, dall'architetto Cristiana Catino di Acc Naturale Architettura con Carlo Grometto di Negozio Blu. Visto dall'esterno, il nuovo format appare come un guscio di lamelle di legno frangisole che ingabbia una struttura di vetro. Dal tetto si affaccia una piscina a sfioro, e le facciate si aprono a varie altezze per ospitare terrazze alberate. Il legno dell'involucro è abete recuperato dagli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia di due anni fa, materiale normalmente usato per realizzare strumenti musicali. Quello degli interni arriva invece da alberi recuperati dai letti dei fiumi delle valli piemontesi. La struttura portante è d'acciaio, materiale riciclabile al 100%.

L’architetto
"Ciò che abbiamo fatto - spiega Catino, specialista in bioarchitettura con anni di esperienza nello studio di Renzo Piano a Parigi - è innanzitutto un omaggio all'architettura industriale di questa area di Torino. Come per il primo Eataly, del quale Green Pea è la continuazione anche visiva, siamo all'interno dell'ex stabilimento Carpano, del quale abbiamo così completato il recupero. Di qui scelte come la carpenteria a vista, che si accompagna però a materiali raffinati negli arredi e nelle finiture". "La costruzione - sottolinea - è stata progettata per essere energeticamente autonoma e a emissioni zero. L'alimentazione principale è prodotta dal geotermico, con tre pozzi che raggiungono la falda acquifera. Poi ci sono gli elementi più giocosi, come i due smart flower solari, inseriti per dare un segnale chiaro al pubblico già di fronte all'ingresso".

immagini
greenpea
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