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Ecco perché la sharing mobility continua a crescere in Italia

where Roma when Gio, 12/10/2023 who roberto

I dati del settimo Rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato a Roma in occasione della Conferenza “LESSCARS: decarbonization of urban mobility”

Il 2022 si è rivelato in Italia un car-sharing.pnganno molto positivo per la sharing mobility. Il numero di noleggi totali nel vehicle sharing è cresciuto del 41% rispetto al 2021 per un totale di circa 49 milioni di viaggi, dato che supera abbondantemente quello pre-pandemia (2019) del 77%. In aumento anche il numero di servizi attivi nelle città italiane, passati dai 190 del 2021 ai 211 del 2022, ed il numero di mezzi a disposizione degli utenti di sharing mobility salito da 89 mila a 113 mila. Il 95% della flotta in sharing è a zero emissioni. Questi i dati che emergono dal settimo Rapporto nazionale sulla sharing mobility presentato a Roma in occasione della Conferenza “LESSCARS: decarbonization of urban mobility” organizzata dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, promosso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
Anche il fatturato complessivo generato dal settore del vehicle sharing in Italia è cresciuto, superando i 178 milioni di euro nel 2022, registrando un incremento del 38% rispetto al 2021. Per i settori del monopattino-sharing, del carsharing station-based e del bikesharing free-floating, si stima addirittura un incremento del fatturato tra il 2021 e il 2022 pari rispettivamente al +48%, +72% e +95%. Milano, poi, è la terza città in Europa per incremento della micromobilità in sharing nel 2023. In termini di decarbonizzazione dei trasporti l’Osservatorio ricorda come nell’arco di sette anni si debba verificare un consistente ampliamento della quota di auto elettriche già previsto nel Piano Nazionale Energia e Clima (6,6 milioni di elettriche e ibride plug-in nel 2030) con la riduzione del tasso di motorizzazione privato già prevista nella Long Term Strategy Italiana, e cioè 4,5 milioni di auto in meno nel 2030 rispetto ad oggi (circa 600 auto ogni 1000 abitanti, la stessa flotta del 2007, contro le 683 di oggi). Questo scenario, con un incremento del 30% dell’offerta di trasporto pubblico e di sharing mobility porterebbe ad una riduzione di 18 milioni di tonnellate di gas serra (più della metà di quello che deve fare l’intero settore trasporti).
 
Aumenta il numero delle città in sharing
Un segnale certamente positivo arriva dal numero di Comuni italiani capoluoghi di provincia al cui interno è attivo un servizio di vehicle sharing: sono 67. Resta ancora un’ampia distanza tra nord e resto d’Italia sul livello di copertura delle città capoluogo con servizi di sharing: 77% dei comuni nel settentrione, 50% al centro e 48% al sud e sulle isole, che però in 3 anni hanno recuperato 15 punti percentuali. Milano si conferma la capitale della sharing mobility italiana sia dal punto di vista della domanda che dell’offerta di servizi con 14,8 milioni di noleggi complessivi e 30.700 veicoli a disposizione degli utenti, subito seguita da Roma rispettivamente con 12 milioni di noleggi e 29.300 mezzi della flotta in sharing.
 
Crescono biciclette, monopattini e scooter in condivisione
Per quanto riguarda la “micromobilità” a zero emissioni, il numero di viaggi registrati utilizzando servizi di bikesharing, scootersharing e monopattino-sharing nel 2022 ha superato i 43 milioni. Tutti in crescita i dati dei noleggi dei singoli servizi rispetto al 2021, che vanno dal +108% del bikesharing free-floating, al + 42% dello scootersharing elettrico, al +39% per i monopattini in sharing e al +24% per il bike sharing station based. Non da meno il dato sulle flotte, dove la quota della micromobilità sul totale arriva al 95%, cioè 107 mila veicoli leggeri, poco ingombranti e a zero emissioni che permettono ai cittadini di spostarsi in maniera più veloce e contribuiscono a una maggiore sostenibilità. Un dato negativo però è la riduzione dell'offerta di servizi di scootersharing verificatasi a cavallo del 2023, che in Italia ha portato all’abbandono del mercato da parte di alcuni importanti player internazionali, la conseguente diminuzione del 45% nel numero di veicoli e la chiusura di 12 servizi su 22.
 
Il car sharing cambia pelle
Le statistiche del 2022 sulla domanda di carsharing free-floating confermano un cambiamento strutturale in atto nel settore: la percorrenza media del noleggio è passata dai 7,4 km/noleggio del 2019 ai 12,2 del 2022, mentre la durata media del noleggio è addirittura triplicata, passando da 32 minuti/noleggio a 109 minuti/noleggio. Tutto ciò a fronte del numero di viaggi che nel 2022 si attesta a circa 6,1 milioni, in leggera crescita rispetto al 2021 (+7%) ma ancora molto al di sotto dei livelli del 2019 (-50%). Un trend che conferma una trasformazione nel modello di business del servizio, che si rivolge oggi a segmenti di utenza della sharing mobility diversi rispetto al passato, più orientati agli spostamenti medio-lunghi. Occorre sottolineare, però, che uno degli aspetti più critici nel 2022 è stata la riduzione del numero di veicoli, passati dalle 5.400 auto del 2021 alle 4.600 auto del 2022. Il rischio che si inneschi un circolo vizioso tra scarsità di offerta e riduzione della domanda è da ritenersi dunque alto.
 
La sharing mobility nelle città europee
L’approfondimento dedicato alle tendenze europee del 2023, realizzato in collaborazione con Fluctuo, ha quest’anno analizzato la micromobilità in sharing a Barcellona, Madrid, Lione, Parigi, Amburgo, Berlino, Roma e Milano. La complessità su scala urbana e nazionale rende ovviamente difficile una lettura uniforme delle tendenze in città così diverse. Ad esempio Parigi, in considerazione anche di un referendum svolto in primavera, ha vietato la circolazione di tutti i monopattini in sharing, Roma e Madrid ne hanno ridotto considerevolmente il numero di operatori e di mezzi in circolazione con specifici bandi pubblici, mentre a Berlino si osserva un grande balzo in avanti della micromobilità che in un anno passa da 420 mila noleggi a 1 milione e 700 mila (+306%). La capitale tedesca è la prima per incremento di viaggi, seguita da Barcellona (+44%). Milano è la terza città in Europa per incremento della micromobilità in sharing nel 2023, con un +21% e quasi 1 milione di noleggi ad aprile 2023.
 
L’ autobus a chiamata digitale
Il Rapporto include anche un approfondimento sui servizi di DRT (Demand Responsive Transit): i servizi di autobus e miniautobus su chiamata, operativi tramite piattaforme digitali e applicazioni online. Questi servizi hanno il potenziale di ottimizzare l'incontro tra domanda e offerta, offrendo soluzioni più dinamiche e flessibili in termini di percorsi e orari per gli utenti. Emerge dallo studio un quadro fatto di segnali interessanti e positivi. Tutte le maggiori piattaforme digitali operative nel settore a livello internazionale sono ora presenti anche in Italia, e tra gli operatori di trasporto che hanno avviato servizi e sperimentazioni del DRT ci sono grandi aziende e attori di primo livello del trasporto pubblico italiano. Dal punto di vista operativo è interessante notare che il 65% dei servizi sia destinato a servire aree a domanda debole, andando ad integrare i servizi di linea tradizionali. Dice Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile: “La decarbonizzazione della mobilità urbana, grazie ad una maggiore offerta dei servizi di trasporto pubblico e condiviso, all’elettrificazione crescente e all’incremento della mobilità dolce, può avanzare rapidamente e raggiungere in pochi anni l’obiettivo di settore. Gli Stati membri hanno un ruolo fondamentale in questa strategia ed ora è il momento di agire”.

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