A Ostuni si recuperano gli orti medievali
Quattro ettari in città e altri sei nelle contrade sono stati dedicati alla coltivazione non meccanizzata, per aiutare la biodiversità e l’economia locale
Dieci ettari dedicati alla coltivazione manuale di prodotti locali. Ostuni, la città bianca della Puglia, ha deciso di recuperare quattro ettari di orti medievali nei pressi della chiesa di Santa Maria della Grata, chiamati "I giardini della Grata", a cui se ne aggiungono altri sei nelle contrade, per un totale di dieci ettari coltivati manualmente.
Negli orti cittadini sono visibili antiche tombe messapiche diventate poi cisterne per conservare l'acqua piovana, e negli orti della contrada si alternano colture biologiche e biodinamiche in aridocoltura del peperone cornaletto di Ostuni, di peperoncino zefferine di Ostuni, cime di rape, di pomodoro-regina e del carciofo bianco di Ostuni che era a rischio estinzione. Il presidente della Solequo coop, Antonio Capriglia, ha commentao: “Qui, tra siti archeologici e terrazzamenti non puoi meccanizzare nulla ma il passaggio culturale importante è far sentire alla città che questo è un bene comune. La sfida è mostrare che c'è mercato per la biodiversità e che si può creare un'economia diversa". L'amministrazione comunale di Ostuni che intende far costruire "entro la legislatura" un pozzo artesiano, ha detto la vicesindaco Antonella Palmisano