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Prada nel mirino degli animalisti per l'uso delle pellicce

where Milano when Gio, 13/09/2018 who roberto

Durante le settimane della moda in giro per il mondo, la Fur Free Alliance chiede a Prada di abbandonare l'uso della pelliccia animale

Fur Free Alliance, di cui LAV fa parteprada-fur-free.jpg, ha avviato una campagna globale che invita il marchio di moda Prada all'adozione di una politica senza pellicce, come già fatto da suoi concorrenti quali Gucci, Versace, Armani, Michael Kors, Donna Karan, HUGO BOSS e molti altri. La campagna si svolgerà durante le settimane della Moda a New York, Londra, Milano e Parigi.
 
Negli allevamenti destinati alla produzione di pellicce, gli animali selvatici passano l'intera vita in gabbie di rete metallica, senza alcuna possibilità di esprimere comportamenti naturali, per poi essere uccisi con gas o elettrocuzione anale. Gli animali catturati in natura, invece, sono immobilizzati nelle tagliole per giorni, senza cibo né acqua, spesso mordendosi l'arto intrappolato, in un disperato tentativo di fuga, finché i cacciatori non arrivano ad ucciderli.
 
La produzione di pellicce, oltre ad essere dolorosa per gli animali, danneggia anche l'ambiente.
Gli allevamenti e le concerie di pellicce, infatti, disperdendo reflui e sostanze chimiche tossiche nell'ambiente circostante, sono estremamente dannose per il suolo e i corsi d'acqua. Le trappole, inoltre, non essendo selettive, sono responsabili dell'uccisione ulteriore di animali "non-target", tra cui molte specie protette.
 
Ora che la maggior parte dei consumatori non vuole più avere nulla a che fare con il commercio di pellicce (86,3% degli italiani, fonte Eurispes 2016), molti importanti marchi di moda hanno annunciato politiche che ne bandiscono l'uso dalle loro collezioni. Ci sono poi diversi Paesi, come la Norvegia, i Paesi Bassi e il Belgio, che stanno prendendo le distanze dalla crudeltà sugli animali vietando l'allevamento destinato alla produzione di pellicce. Infine, importanti città come San Francisco e San Paolo ne hanno proibito la vendita, cosa attualmente in discussione anche a Los Angeles e persino nel Regno Unito, dove l'allevamento è già vietato dal 2000.
 
Per Simone Pavesi, responsabile LAV Area Moda Animal Free, "le nuove generazioni di consumatori, anche nel settore del lusso, sono più sensibili alle problematiche di sfruttamento animale e ambientale conseguenti alle scelte dei propri acquisti. Per questo motivo Prada dovrebbe riconsiderare le proprie produzioni sostituendo i materiali animali, a cominciare dalle pellicce, in favore di una moda più etica e sostenibile". 

immagini
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