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Sapevatelo. Vale oltre 9 miliardi di euro lo spreco di cibo in Italia, ma è in calo

where Bologna when Gio, 09/02/2023 who roberto

La nuova indagine Waste Watcher racconta anche i consumi degli italiani; sprechiamo 3,4 grammi di frutta e 2,3 di pane al giorno

Scende lo spreco nelle case spreco-alimentare.jpgitaliane, come risposta dei cittadini all’inflazione: nel 2022, anno di ripresa post pandemia, abbiamo gettato 75 grammi di cibo al giorno, quindi 524,1 g settimanali ovvero -12% rispetto all’indagine di un anno fa. Sprechiamo 3,4 grammi di frutta al giorno e 2,3 di pane: in un anno poco più e poco meno di 1 kg pro capite. Questa la “fotografia” degli italiani sulla base del report 2023 “Il caso Italia” di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, diffuso in occasione della 10^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market e dell’Università di Bologna, su monitoraggio Ipsos.
Nella hit nefasta degli sprechi anche insalata, verdure, aglio e cipolle. Vale 6,48 miliardi € lo spreco del cibo nelle case e oltre 9 miliardi € lo spreco di filiera, dai campi alle case. Misurati nelle abitudini di acquisto, focalizzati sulla prevenzione degli sprechi anche come risposta allo scatto inflattivo, attenti alla qualità di quello che si porta in tavola e a non sacrificare la cura della propria salute. Disponibili a tagliare i consumi per ridurre le bollette dell’energia elettrica e del gas, o per le spese di abbigliamento.
 
I numeri
Un’indagine che, dopo due anni di Covid, non manca di far sentire il peso e l’onda lunga della pandemia sulle abitudini quotidiane: marcata la riduzione del consumo extra-domestico e dell’effetto “nidificazione”: per 1 italiano su 3 (33%) diminuiscono drasticamente le colazioni, pranzi e per 4 italiani su 10 anche l’abitudine della cena al ristorante (42%). Diventano centrali i temi relativi alla sostenibilità alimentare (36%): il 35% del panel ha aumentato il consumo di legumi e derivati vegetali a scapito della carne e delle proteine animali, mentre il 29% ha aumentato l’acquisto di prodotti a km0. E nonostante l’aumento dei prezzi al consumo, la spesa alimentare è infatti quella che diminuisce meno (18%), dietro solo alle spese mediche (11%) e di cura alla persona (17%). “Risparmio”, dunque, non è più la parola chiave nei comportamenti degli italiani, solo il 7% dichiara di metterla al primo posto nei comportamenti di acquisto: prevale piuttosto la “pragmaticità” per 6 italiani su 10, la qualità per il restante 32%. I nuovi dati, che si riferiscono al mese di gennaio 2023, ci dicono che gettiamo in media 524,1 grammi pro capite a settimana, ovvero circa 75 grammi di cibo al giorno e 27,253 kg annui: circa il 12% in meno rispetto alla medesima indagine del 2022 (595,3 grammi settimanali). Un dato che si accentua a sud (+ 8% di spreco rispetto alla media nazionale) e per le famiglie senza figli (+ 38% rispetto alla media italiana).
 
Le parole di Segre e Falasconi
"Vale complessivamente 6,48 miliardi € lo spreco del cibo solo nelle nostre case, alla luce dei dati Waste Watcher di gennaio 2023 – annuncia il fondatore Spreco Zero, l’agroeconomista Andrea Segrè –. L’obiettivo ONU, dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030, non è lontano: la sfida si può vincere. Il recupero di cibo a fini solidali sta diventando una prassi consolidata – osserva ancora Andrea Segrè – ma la prevenzione inizia quando spingiamo il carrello della spesa: la scommessa si gioca soprattutto nelle nostre case e in una svolta culturale profonda e personale. Per questo le food policies, che coordinano la filiera del cibo nelle nostre città, stanno diventando riferimento centrale di buon governo". Ma c’è un dato ulteriore da aggiungere, ed è quello relativo allo spreco di filiera, fra perdite in campo e sprechi nella catena dell’industria e della distribuzione del cibo: "Nel 2022 – aggiunge Luca Falasconi, coordinatore del Rapporto “Il caso Italia” 2023 – sono andate sprecate nella filiera italiana oltre 4 milioni di tonnellate di cibo (per la precisione 4.240.340 tonnellate), per un valore complessivo di € 9.301.215.981". Lo spreco del cibo nella filiera pesa per il 26% in agricoltura, per il 28% nell’industria e l’8% nella distribuzione. I dati di filiera sono una elaborazione dell’Osservatorio Waste Watcher International con Distal, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna.

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