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​Edo Ronchi sull’Ilva: il nuovo decreto sostiene e accelera il risanamento

where Taranto when Lun, 16/12/2013 who michele

Il provvedimento “accelera le procedure, chiarendo che le coperture enormi dei parchi che si devono realizzare sono volumi tecnici e quindi non devono attendere modifiche urbanistiche e dei piani regolatori”

“Spero che i suoi critici, ora che è pubblicato, leggano attentamente questo decreto che rende disponibili, in modo legittimo e logico quindi anche costituzionale, risorse finanziarie necessarie al risanamento ambientale dell’Ilva”, ha detto il sub-commissario Ilva Edo Ronchi in occasione della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 136 “Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali e a favorire lo sviluppo delle aree interessate”.
Ronchi sottolinea che il decreto “accelera le procedure chiarendo che le coperture enormi dei parchi che si devono realizzare sono volumi tecnici e quindi non devono attendere modifiche urbanistiche e dei piani regolatori per essere realizzate; inoltre, accelera le procedure per l’utilizzo delle aree interne non contaminate e che accelera i tempi per le valutazioni di assoggettabilità e di Via, senza minimamente toccare le tutele ambientali”.
Per quanto riguarda il transitorio, fino all’approvazione del piano ambientale, il decreto chiarisce che cosa deve fare il commissario - spiega Ronchi - e quali risultati deve garantire (almeno l’avvio del 70% delle misure Aia e assicurando che, per quanto dovuto all’Ilva, i parametri che misurano la qualità dell’aria esterna siano a norma).
“Per le sanzioni del prefetto, il decreto chiarisce che per le violazioni compiute prima del commissariamento paga il titolare o l’azionista di maggioranza, dopo paga l’Ilva commissariata nei casi delle violazioni previste”.
Per quanto riguarda il rinvio di circa 60 giorni del piano ambientale, conclude Ronchi, “esso è reso necessario anche per includervi tutte le misure necessarie per completare l’Aia , producendo così un’accelerazione complessiva (prima si doveva attendere un’altra Aia per acque, rifiuti, rischi d’incidente e energia), fermo restando il termine finale di 36 mesi fissato dal precedente decreto che non cambia”.
 

 

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