Cesef: il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica non è mai decollato
A disposizione 210 milioni bloccati per la mancata identificazione del soggetto gestore
Il Governo sblocchi il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, al palo da due anni a causa della ritardata individuazione del soggetto che lo deve gestire. È quanto emerge dal meeting del CESEF - Centro Studi sull’Economia e il Management dell’Efficienza Energetica - che si è tenuto a Milano e dal quale emerge la proposta di predisporre un sistema di garanzie in grado di favorire l’attivazione di linee di credito per il finanziamento di iniziative nel campo dell’efficienza energetica.
Fondo, manca il gestore - Il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, istituito presso il MiSE dal dlgs 102/14, è oggi in grave ritardo. Esso ha una dotazione di 70 milioni di euro l’anno fino al 2020 e ad oggi ammonta a 210 milioni. È utilizzabile per finanziamenti a tasso agevolato ma, soprattutto, per garanzie sui finanziamenti dei progetti in efficienza energetica fino all’80% dei prestiti erogati da banche, redistribuendo il rischio. Può attivare investimenti tra 1 e 2 miliardi di euro, o forse più. Il Fondo risulta, tuttavia, bloccato dalla mancata emanazione dei decreti attuativi. La causa? La ritardata individuazione del soggetto gestore; tra i possibili: Cassa Depositi e Prestiti, GSE e Cassa per i servizi energetici e ambientali.
Un ruolo importante può svolgerlo la Cassa Depositi e Prestiti, il cui Piano 2016-2020 dedica attenzione proprio all’efficienza energetica. La Cassa promuove fondi di garanzia che sostengono i finanziamenti bancari e sbloccano gli investimenti. Ma anche l’Enea (e altri enti qualificati) ha un ruolo di rilievo come certificatore tecnico della bontà dei progetti (migliori tecnologie, adeguatezza dei costi) e dei risparmi ottenibili. Il CESEF ha avviato un Tavolo Tecnico con i partner per seguire lo sviluppo della questione.
Dal dibattito sono emerse inoltre le difficoltà del sistema bancario a finanziare i progetti di efficienza energetica che, secondo i partecipanti, potrebbero essere superate con delle garanzie capaci di ridurre/redistribuire i rischi connessi ad investimenti complessi e difficilmente standardizzabili. Il modello è il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) che sta dando importanti risultati: per gestire un fondo analogo vi sono diversi soggetti con competenze e strumenti adeguati, che occorre solo mettere a sistema.