ESCo Unite: Dis-Continuità e azioni concrete per le migliaia di contenziosi sui Certificati Bianchi
L’associazione delle Energy Service Company si appella al Ministro Cingolani e ai Sottosegretari Vannia Gava e Ilaria Fontana del MiTE: “bene l’attivazione in Senato del forum d’approfondimento in 10ma Commissione”
ESCo Unite, Associazione delle Energy Service Company, si appella al Ministro Cingolani e ai Sottosegretari Vannia Gava e Ilaria Fontana del MiTE, al fine di intraprendere azioni concrete per affrontare e risolvere le migliaia di contenziosi con il Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
“Dis-Continuità” è la parola d’ordine che ESCo Unite vuole lanciare: discontinuità verso un regime legislativo frammentario, lacunoso ed in continuo mutamento, senza regole certe e chiare. Mentre continuità, anzi più impegno, è quello che auspichiamo verso un sistema di incentivi chiaro e strutturato per i cittadini e le imprese, per raggiungere standard sempre più alti di efficienza energetica delle nostre attività e dei nostri edifici.
Un primo passo di discontinuità dal caos legislativo del recente passato era stato iniziato con il Decreto Rilancio e il Decreto Semplificazioni, art. 56 commi 7 e 8: basi importanti per semplificare le norme e mettere nuovamente in moto una macchina che era in stallo. Adesso serve completare quel disegno riformatore e spingere verso un’economia green e circolare con certezze regolatorie. L'annuncio dell'imminente approvazione del decreto sui certificati bianchi, fermo da anni, è un'ottima notizia per i soggetti obbligati, per gli operatori del settore dell'efficienza energetica e per mettere in sicurezza il Paese sugli obiettivi internazionali da raggiungere annualmente.
Con la bozza di decreto “determinazione degli obiettivi quantitativi di risparmio energetico per gli anni dal 2021 al 2024” e con lo sdoganamento dei titoli “virtuali” introdotti nel 2018, unitamente alla regolamentazione del contributo tariffario, si sono fatte azioni concrete al fine di ridare un nuovo equilibrio al mercato dei TEE. Tuttavia, l’azione di rimodulazione degli obblighi al ribasso di oltre il 75%, così drastica e improvvisa, sta creando degli stravolgimenti interni, sia alle stesse multiutilty che hanno investito nel creare strutture societarie dedicate allo sviluppo del sistema dei certificati bianchi, sia agli operatori che dell’efficienza energetica hanno fatto il fulcro della propria attività.
L’associazione ESCo Unite pone grande speranza nell’approfondimento sul sistema dei certificati bianchi che sarà a breve attivato in 10ma Commissione del Senato e di cui ESCo Unite sarà parte attiva nel portare istanze ed approfondimenti. Il tema verterà sul rilancio strutturato del meccanismo dei TEE e sulla risoluzione delle migliaia di contenziosi che rischiano oggi di moltiplicarsi a causa di una mancata regolamentazione del sistema.
ESCo Unite crede fermamente che l'equo contemperamento tra il diritto di verificare e controllare la corretta allocazione di risorse pubbliche in interventi meritevoli di incentivazione e il legittimo affidamento al mantenimento degli incentivi ottenuti da anni, debba essere il criterio che sta alla base del buon funzionamento e della affidabilità dei sistemi incentivanti.
Il sistema dei Certificati bianchi è stato per 15 anni il principale motore per lo sviluppo e incremento degli investimenti in efficienza energetica, consentendone una capillare diffusione su tutto il territorio nazionale, ed è stato fondamentale per avvicinare l’Italia al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico fissati dall’Europa. Tale sistema, tuttavia, è stato messo in crisi negli ultimi anni da azioni di annullamento e decadenza degli incentivi di pratiche già incentivate con il meccanismo dei TEE eseguite “a tappeto” da parte del Gestore dei Servizi Energetici – GSE S.p.a., anche a distanza di diversi anni dalla presentazione e approvazione delle pratiche stesse.
L’azione, che ha portato alla revoca degli incentivi nel 97% dei casi controllati, è stata fondata su una rivalutazione e reinterpretazione unilaterale, a posteriori, della normativa vigente al tempo della presentazione delle pratiche, da parte del Gestore. Il 97% è un dato impressionante, talmente prossimo alla totalità delle pratiche da rendere sostanzialmente neutra la condotta della maggior parte degli operatori, in quanto con simili numeri risulta palese che le regole vigenti al momento dell’approvazione degli incentivi sono in totale contrasto con le odierne reinterpretazioni della normativa che stanno portando alla revoca delle stesse.
ESCo Unite sostiene che l’obiettivo debba essere quello di tutelare gli operatori che con dedizione e rispettando le norme si sono affidati per anni ad una normativa in continuo cambiamento e ad un sistema di regole in cui il processo autorizzativo si era tuttavia consolidato, e allo stesso tempo colpire in modo mirato chi ha veramente approfittato del sistema incentivante.
Gli operatori ora si aspettano che i Ministeri competenti diano il prima possibile un’indicazione chiara agli Enti preposti alla gestione dei sistemi incentivanti dell’efficienza energetica, al fine di sciogliere in modo definitivo i contenziosi che bloccano il rilancio degli investimenti, così che si possa ripartire a creare nuovo valore per la collettività.