Progetto Biosphera 2.0: presentato il modulo abitativo itinerante ad alta efficienza
Al progetto di ricerca itinerante hanno contribuito più di 100 studenti universitari provenienti da tutta Italia
Dai meno 10 °C di febbraio a Courmayeur ai +40 °C di agosto a Rimini, qualche minuto di pedalata al giorno, qualcuno di più per i giorni di massima calura o gelo. Una casa in cui vivere, senza rinunciare agli elettrodomestici a cui siamo abituati, alla temperatura e umidità idonee, studiata in base alle reazioni del nostro organismo e della nostra pelle, con la giusta quantità di luce, costruita secondo criteri di massima sostenibilità: è questa la sfida lanciata da Biosphera2.0.
Presentato ad Aosta, il progetto Biosphera2.0 è un modulo abitativo itinerante, che sarà realizzato adottando le migliori tecnologie oggi disponibili per la massima efficienza energetica e il più avanzato know-how sul benessere di chi vi abita.
Un progetto promosso da Aktivhaus, Politecnico di Torino DAD, Università della Valle d'Aosta - Université de la Vallée d'Aoste e dagli istituti Zephir, Minergie e PEFC con il patrocinio della Regione Valle d'Aosta e la partecipazione di diverse aziende nazionali e internazionali. 100 studenti di architettura e ingegneria provenienti da diversi atenei italiani hanno partecipato in ottobre al concorso/workshop lanciato dal gruppo Woodlab del Politecnico di Torino e dalla start up Be-eco, sviluppando 15 concept. Il concept vincitore Elio verrà assunto come linea guida per sviluppare il modulo abitativo del progetto: Biosphera2.0.
Presentato a Courmayeur - Nei prossimi mesi il progetto architettonico verrà messo a punto e il modulo realizzato anche con il contributo degli studenti vincitori. Il modulo abitativo Biosphera2.0 sarà installato e presentato al pubblico e agli operatori a Courmayeur, presso il piazzale di Skyway, nuova funivia per il Monte Bianco nel mese di febbraio, per poi partire verso Torino, passare da Rimini e il mare Adriatico e approdare a Lugano.
Il progetto di ricerca - I dati sul modulo sono stati raccolti per più di 12 mesi e monitorati dal Politecnico di Torino. Tra questi ci sono la temperatura dell'aria e dei muri, l’umidità, la qualità dell'aria e la presenza di particolato, ma anche i dati relativi alle reazioni fisiologiche ed emotive degli abitanti, condizionate dall'ambiente come temperatura corporea, conduttività della pelle, battito cardiaco. Il modulo verrà abitato e sottoposto agli stress test più rigidi: inverno in una località di montagna con temperature molto fredde, che raggiungeranno con ogni probabilità diversi gradi sottozero, in estate in una località marittima sotto il sole. Per certo periodo l’unità verrà anche installata a Torino, per verificare in particolare la qualità dell'aria interna nel caso di installazione in un ambiente inquinato. Il modulo verrà realizzato adottando lo standard Passivhaus.