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Ricerca. Aria condizionata: sarà boom nelle economie emergenti

where Venezia when Ven, 12/11/2021 who roberto

Su Nature Communications uno studio analizza il bisogno di raffrescamento e di consumi elettrici nei prossimi 20 anni in quattro economie emergenti: India, Brasile, Messico e Indonesia

La diffusione capillare dei condizionatoriaria-condizionata-condizionatori-caldo.jpg nelle case private di tutto il pianeta è sul punto di diventare una nuova emergenza climatica, complicando di molto la necessaria riduzione delle emissioni in atto in tutti paesi. Una nuova ricerca rivela che, in meno di 20 anni, tra i 64 e i 100 milioni di famiglie in India, Brasile, Messico e Indonesia non saranno in grado di soddisfare il loro fabbisogno di raffrescamento degli ambienti in cui vivono, trovandosi in una situazione di potenziale disagio termico. Questo sarà particolarmente evidente negli stati con alti livelli di urbanizzazione, climi caldi e umidi, o in difficili condizioni economiche.
 
Lo studio
Lo studio, pubblicato  su Nature Communications e guidato da Enrica De Cian - professoressa di Economia ambientale presso l’Università Ca’ Foscari Venezia e Scientist alla Fondazione CMCC - Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici - analizza i fattori cruciali che guidano l’emergente corsa globale al raffrescamento, valutandone le conseguenze nei prossimi 20 anni. La ricerca, finanziata dal Consiglio Europeo della Ricerca (ERC), fornisce la prima analisi comparativa di come il clima e le caratteristiche delle famiglie, tra cui il reddito, guidino l'acquisto di impianti per l’aria condizionata in quattro economie emergenti: Brasile, India, Indonesia, e Messico. 
 
Il boom in 20 anni
In questi paesi, ci sarà un vero e proprio boom dell’aria condizionata nei prossimi 20 anni: nel 2040, ne sarà provvisto l’85% delle famiglie in Brasile, il 69% in India, il 61% in Indonesia e il 53% in Messico. Questo porterà ad un aumento importante dei consumi di elettricità delle famiglie, che triplicherà in India e Indonesia, e quasi raddoppierà in Messico e Brasile.  Il vertiginoso aumento del numero di condizionatori installati nelle case si verificherà per tutti gli scenari socio-economici e climatici considerati dalla ricerca, e la grande domanda di energia che ne consegue porterà ad importanti e nuove emissioni di CO2. Saranno necessari altri sforzi di ricerca per valutare le potenziali  conseguenze ambientali di questo circolo vizioso.
 
Cosa determina l’utilizzo di aria condizionata
Studi precedenti, che omettevano le caratteristiche complete dei nuclei familiari, hanno spesso sovrastimato il ruolo del reddito e dei cambiamenti climatici nelle proiezioni del futuro utilizzo dell’aria condizionata. “Non è solo una questione di cambiamenti climatici o di livelli di benessere, che sappiamo essere entrambi in aumento. I nostri risultati suggeriscono che i modelli di adozione dell'aria condizionata sono determinati da molteplici fattori, che hanno pesi diversi per i vari paesi", spiega Enrica De Cian. Nelle economie emergenti, la decisione di dotarsi di aria condizionata in risposta alle temperature in aumento è fortemente legata alle caratteristiche socio-economiche e demografiche dei nuclei familiari. Oltre al reddito, ciò che davvero influenza la decisione di acquistare un condizionatore sono: le condizioni abitative, il livello di istruzione, l'occupazione, il genere, l'età del capofamiglia e il fatto di vivere o meno in aree urbane.
  
Principali risultati per Paese
In Indonesia e India, che hanno il più alto numero di giorni caldi e umidi, l'uso di condizionatori rispecchia fedelmente i cambiamenti delle condizioni climatiche; tuttavia, l’uso effettivo dipende dall'urbanizzazione e dall'accesso all'elettricità. In India, per esempio, il maggior numero di giorni caldi e umidi si osserva negli stati del Bengala occidentale, Assam, Uttar Pradesh e Orissa, ma non è in questi stati che si registra il più diffuso utilizzo di aria condizionata. E nonostante in Indonesia si registrino i valori più alti di giorni caldi e umidi, raramente le famiglie possiedono condizionatori d'aria, ad eccezione dei quartieri più ricchi di Giacarta e delle isole Riau. In Brasile, lo stato di Rio de Janeiro mostra tassi di adozione dei condizionatori d'aria relativamente alti, nonostante il minor numero di giorni caldi e umidi annuali rispetto agli stati del nord del Paese, dove l'urbanizzazione è bassa.  In Messico, la percentuale media di proprietà di condizionatori negli stati più caldi è già alta, raggiungendo il 73% nello stato di Sonora o il 77% nello stato di Sinaloa.  

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