Sblocca Italia, la Ragioneria fa saltare l’Iva al 4% per la riqualificazione energetica
Secondo i tecnici, la riduzione dell’Iva - per la quale manca, comunque, un’adeguata copertura finanziaria - causerebbe il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per la violazione delle direttive in materia fiscale
Stop al taglio dell’Iva al 4% sulle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche prevista tra i provvedimenti del Dl Sblocca Italia. Il “no” è stato sancito dalla Ragioneria di Stato e trasmesso alla Commissione Bilancio. La proposta era nata dalla Commissione Ambiente, che aveva deciso di applicare l’Iva al 4% (anziché al 10% o al 22%) sui lavori che fruiscono delle detrazioni del 50% per le ristrutturazioni e del 65% per la riqualificazione energetica. La riduzione sarebbe stata compensata poi con l’aumento dal 4 al 10% dell’Iva per le nuove costruzioni vendute dalle imprese; tuttavia, la Ragioneria si è espressa con un parere “assolutamente contrario”. Secondo i tecnici, infatti, la riduzione dell’Iva causerebbe il deferimento dell’Italia alla Corte di Giustizia europea per la violazione delle direttive in materia fiscale, oltre alle conseguenze della mancata copertura finanziaria. La Commissione Bilancio ha chiesto quindi di sopprimere tout court il comma che introduceva il taglio dell'Iva.