Contabilizzazione, il riscaldamento domestico conteggia consumi a impianti spenti? I consigli di MCE Lab e AiCARR
Assicurarsi col proprio amministratore condominiale che la rilevazione del ripartitore di calore venga fatto a fine stagione termica e a inizio di quella nuova è utile per evitare conteggi errati
Sono passati già due mesi dallo spegnimento del riscaldamento di casa. Ma anche a impianti spenti esiste però il rischio che i ripartitori di calore possano conteggiare un consumo, a causa di alcune condizioni ambientali che potrebbero verificarsi in casa.
I ripartitori di calore misurano in maniera indiretta una stima del consumo dell’energia termica prodotto da ogni corpo scaldante; non effettuano una misurazione in parametri fisici ma utilizzano un algoritmo matematico proporzionale al calore emesso. Visto che il sistema di contabilizzazione misura la differenza di calore tra l’ambiente e il radiatore, se quest’ultimo subisce una variazione di temperatura, per esempio a causa dell’irraggiamento del sole, il ripartitore potrà rilevare la differenza e cominciare a registrare il dato. È quindi una situazione che può verificarsi quotidianamente in milioni di abitazioni in tutta Italia, e può incidere sul portafoglio dei loro proprietari; se i dati non sono correttamente rilevati, si può arrivare a spendere fino al 5% in più sulla bolletta del riscaldamento (fonte Il Salvagente, dicembre 2017).
“Bisogna precisare che tale problematica è relativa solo ai sistemi di contabilizzazione indiretta che appunto utilizzano i ripartitori di calore su ogni corpo scaldante o radiatore e non alla contabilizzazione diretta che si fonda su principi di misurazione differenti ed è utilizzabile solo negli impianti caratterizzati da un unico circuito di alimentazione per ogni unità immobiliare - afferma Luca Alberto Piterà, Segretario Generale di AiCARR, Associazione Italiana Condizionamento dell'Aria, Riscaldamento e Refrigerazione - . I ripartitori hanno una temperatura di inizio conteggio che dipende dalla loro tipologia e dalla presenza o meno del sensore di temperatura ambiente, ma è possibile che in condizioni in cui il corpo scaldante è irraggiato dal sole o esposto a un flusso diretto di aria fredda si verifichi un conteggio errato.”
Da MCE Lab, l’osservatorio sul vivere sostenibile promosso da MCE – Mostra Convegno Expocomfort, giunge una importante indicazione per una attenta gestione delle utenze domestiche, così da escludere errate rilevazioni e pagare consumi non effettuati: per evitare il problema è fondamentale assicurarsi con il proprio amministratore condominiale che vengano effettuate due letture dei ripartitori di calore, la prima a valle della chiusura della stagione termica e la seconda a inizio della stagione successiva, accertandosi che eventuali conteggi rilevati tra le due letture non vengano rendicontati in bolletta.
Le letture vengono trasmesse via radio in automatico dal ripartitore alla centralina (solitamente posta nel vano scale) o rilevate dal tecnico incaricato, ma è sempre possibile accedere ai propri dati dallo schermo del ripartitore (solitamente premendo il tasto centrale situato sotto la mascherina) che permette di visualizzare l’unità di riparto se programmato o l’unità di conteggio per i ripartitori non programmabili o non programmati.